PALERMO. "Aiuto, il mio cane tira": è la difficoltà che la maggior parte dei proprietari esprime durante le passeggiate con i loro amici animali. I veterinari comportamentalisti consigliano di imparare ad educare il cane e non usare metodi punitivi. Niente strattoni né collari a strangolo, insomma. Le parole d'ordine sono educazione e metodi che premiano i comportamenti positivi.
«La difficoltà di condurre il proprio cucciolo e non riuscire a gestirlo sta tutta nella cattiva relazione che si instaura con lui - spiega Luisa Li Vecchi, veterinario comportamentalista - Metodi coercitivi, come i collari a strangolo provocano solo dolore e non solo sono inutili, ma addirittura causano l'effetto contrario: aumentano l'aggressività del cane e la sua irrequietezza». Cosa fare dunque per educare il cane a passeggiare tranquillamente? Primo strumento: la pazienza. «Sarà necessario investire del tempo. Prima regola: il cane non ha il passo dell'uomo, quindi partiamo dal concetto che andrà sempre più veloce». Un sistema educativo a premi è poi quello più efficace.
Il «metodo del palo» è quello praticato con più successo. «Non si punisce il comportamento sbagliato ma si premia quello corretto. Logica che ha più effetto sull'educazione dei cani». I primi esercizi vanno svolti in casa e solo in un secondo momento durante la passeggiata all'esterno. «Primo passo del watch me: abituare il cane a guardare il proprietario e premiarlo ogni volta che lo fa». Una volta che il cane ha appreso il comportamento si passa agli esercizi durante le passeggiate. «Nel momento in cui tira - suggerisce la Li Vecchi - si dovrà stare fermi e chiamarlo, per farlo girare e farsi guardare, se il cane si ferma gli si dà un premio. Dandogli un premio, assocerà con più efficacia il comportamento positivo all'approvazione del padrone e quindi lo ripeterà».
Appreso anche questo comportamento, rinuncerà a corse e atteggiamenti aggressivi verso altri cani e quindi, addio a passeggiate impossibili. «Certo, non tutti i cani sono così facilmente educabili, dipende dalla natura del loro disturbo comportamentale. Dapprima, infatti, bisogna capire il motivo per cui è agitato durante le uscite, se per ansia o se iperattivo ad esempio. Diagnosi che può fare un veterinario o un educatore cinofilo. Stabilita la causa si definirà il metodo di lavoro appropriato». A.S.