PALERMO. Ad ammirare le amazzoni sottili e mascoline che hanno falcato nei giorni scorsi la passerella di Dsquared a Milano, nella zona riservata ai flash, c’era anche la bionda palermitana Floriana Di Carlo, fotografa di moda oggi, ragazza immagine ieri. Animatrice degli storici pomeriggi del Paramatta, discoteca palermitana che, a cavallo degli anni ’80 e ’90, ha iniziato molti pargoli della Palermo bene alla vita mondana, vocalist accanto ai più popolari dj, volto tv e modella da concorsi e passerelle, la Di Carlo non ha scelto di sfruttare il proprio bel volto nella scelta della carriera futura.
Dopo una esperienza a Milano, all’agenzia pubblicitaria Armando Testa, è tornata a casa, rispondendo al richiamo della famiglia e delle amicizie di sempre. «Da piccola - racconta - ero appassionata soprattutto delle fotografie che mi facevano gli altri, in particolare, quelle di papà Antonio durante le vacanze insieme ai miei fratelli. A scattare ho iniziato per gioco sei anni fa, quando un amico con cui organizzavo le serate nei locali, mi chiese di utilizzare la mia macchina, una Canon semi professionale, regalo di un ex, per immortale amici ed ospiti delle nostre feste. Da lì sono seguiti, compleanni, inaugurazioni, cerimonie politiche, matrimoni. Insomma, non ho più smesso e la mia attrezzatura è cresciuta. Tra ottiche, flash, batterie la mia passione per la fotografia è diventata sempre più grande e costosa».
La moda è arrivata grazie a The Skinny beep, accreditato blog di moda del siciliano Alessandro Di Pietrantonio che arruola giovani fotografi per seguire le sfilate delle più grandi maison del fashion. «Grazie a theskinnybeep.com – aggiunge Floriana - ho iniziato a ricevere gli inviti da parte delle grandi case di moda Mila Schon, Alviero Martini, Iceberg, Scervino, Kenzo e tante altre. È stata un’esperienza unica trovarmi sul podio a scattare al fianco dei fotografi dei periodici di moda più importanti del mondo, una tra le poche donne, tra l’altro, perché questo è un lavoro, si dice, da uomini. Ed, effettivamente, passare da un capo all’altro della città con uno zaino pesante, correlato da sgabello, ottiche e monopiede non è semplice. Ma l’emozione di vivere i backstage, chiamare le modelle per nome per strappare loro un sorriso o semplicemente spiarle mentre vengono truccate, leggono un libro, provano delle scarpe o mordono una mela, è immensa. Per non parlare della passerella, il silenzio, la musica, le luci. In dieci minuti, poi, è tutto finito e si scappa subito alla successiva. È una frenesia adrenalinica. Mentre scatto, ammiro i fantastici abiti e sogno di indossarne qualcuno, perché “fashion victim” lo sono anch'io. Le mie foto sono vere - sottolinea -, la mia esperienza con Photoshop, all’agenzia Testa, mi è servita ad imparare tanto ma anche a decidere che la perfezione del fotoritocco la lascio alla pubblicità. Amo i ritratti, gli scatti rubati, i sorrisi, le smorfie, i bronci e, perché no, le rughe. La cosa meravigliosa di questo lavoro – conclude - è che mi emoziono tutte le volte».