PALERMO. «Qualunque età va bene per cominciare a praticare lo yoga perché è un sostegno che accompagna l’uomo nella ricerca di sé e del suo equilibrio psicofisico». Lo garantisce Wanda Vanni, presidente della Federazione Mediterranea Yoga. «Lo yoga è una disciplina che ha origini in India, circa seimila anni fa – continua il presidente -. Pur essendo una pratica così antica è attualissima perché risponde alle esigenze esistenziali dell’essere umano. Si tratta di una disciplina che ha un approccio globale all’individuo, un percorso di conoscenza interiore e dà la possibilità di fare una ricerca e di ottenere un equilibrio e un benessere psicofisico a tutti i livelli».
E aggiunge: «La nostra federazione ha soci in tutta Italia e fa formazione in Sicilia da almeno quindici anni. C’è una grande diffusione della pratica dello yoga nella nostra regione. Ci sono circa quaranta associazioni e tanti insegnanti. Questa pratica si è molto diffusa, infatti, io opero in Sicilia da 45 anni- continua Vanni - e sono stata una dei pionieri dello yoga. L’utente negli anni è diventato molto più sofisticato nella scelta delle branche o dell’insegnante da seguire. Per capire quante persone praticano lo yoga in Sicilia basta dire che lo scorso anno durante la prima edizione dello Yoga Festival a Catania hanno partecipato almeno 2.500 persone».
L’obiettivo di chi lo pratica? «Tutte le branche dello yoga hanno come scopo lo Raja yoga, cioè lo yoga mentale o regale – spiega il presidente Vanni -. Tutte le branche portano all’esperienza meditativa, del vuoto e del silenzio. Sia l’Hatha yoga, che è più un lavoro dal punto di vista energetico di riequilibrio dell’energie di tutto il corpo, sia il lavoro sulle asana, che sono posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga. Ma c’è anche lo Jñana Yoga o lo Bhakti Yoga. Il problema è che questa disciplina è arrivata in occidente con un messaggio solo, quello del lavoro sul fisico o del corpo. In realtà per chi pratica yoga il corpo è solo uno strumento per educare la mente alla concentrazione. Attraverso il lavoro sull’organismo umano noi riusciamo a rallentare l’attività della mente e fermare l’attenzione».