PALERMO. L'idea dell'albergo diffuso risale ai primi anni '80, ma solo da pochi anni queste strutture vengono realmente riconosciute e controllate da normative regionali. Gli alberghi diffusi sono tutelati dall'Adi - Associazione nazionale degli alberghi diffusi - nata nel 2006 dall'idea del docente di economia e marketing del turismo, nonché presidente Giancarlo Dall'Ara.
«Gli Ad riconosciuti - spiega il professore - sono 70 in Italia e uno in Spagna (a Ledesma), ma ogni albergo è gestito in modo indipendente. In Sicilia sono 4 le strutture riconosciute dall'associazione nazionale, ma non essendoci una normativa specifica - purtroppo sinora i nostri appelli non sono stati ascoltati - si stimolano gli abusi. Così succede che diverse realtà si presentano come Ad ma non hanno i requisiti, come, ad esempio, la ristorazione legata al territorio o la distanza ragionevole degli stabili che non deve superare i 200 metri dal cuore dell'Ad, ovvero lo stabile in cui si trovano la reception, la sala comune e, in alcune realtà, sale conferenze e servizi business. Noi riconosciamo come alberghi diffusi in Sicilia: Sant'Angelo Muxaro, Modica, Scicli e Piazza Armerina che, in pochi anni sono riuscite ad affermarsi nel mercato turistico italiano, garantendo ai visitatori la centralità dei servizi del centro storico». E.M.