Il caffè è una miniera di antiossidanti. Secondo le analisi condotte dai ricercatori dell'Università di Navarra di Pamplona (Spagna) e della Technische Universität di Berlino (Germania), pubblicate sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, anche i suoi resti ne contengono abbastanza da essere interessanti per chi cerca fonti alternative di anti-invecchiamento. I ricercatori hanno concentrato la loro attenzione su due diversi tipi di caffè – miscela Arabica e miscela Robusta -, ma hanno svelato che ciò che conta è se vengono utilizzate per preparare un espresso tradizionale o un infuso, se vengono usate sotto forma di cialde o se sono utilizzate in una caffettiera moka. In quest'ultimo caso la capacità antiossidante di un estratto acquoso dei fondi del caffè è trascurabile. Negli altri casi, invece, è pari al 59,2-85,6%, a un massimo del 42% e al 46 -102,3% di quella del caffè pronto da bere.
I ricercatori hanno spiegato che ogni anno nel mondo vengono prodotti 20 milioni di tonnellate di fondi del caffè, la maggior parte delle quali sotto forma di cialde esauste o di scarti delle macchine per l'espresso utilizzate sia in casa, sia negli esercizi commerciali. Tutti questi avanzi potrebbero presto diventare fonti preziose di antiossidanti e di altre sostanze utili.
S. I.