PALERMO. Ogni qual volta usiamo Internet e navighiamo in siti o utilizziamo vari servizi la nostra privacy è costantemente a rischio. Esistono delle piccole accortezze per cancellare le orme del nostro passaggio in rete. L’obiettivo è evitare che siti web come Google, Facebook o Yahoo possano accedere ai nostri dati sensibili, tracciare le nostre attività on line, ma soprattutto condividere con parti terze queste informazioni per motivi commerciali. Esiste un’applicazione Ghostery (www.ghostery.com) disponibile con Firefox, Chrome e Safary che individua, riconosce e blocca gli elementi di monitoraggio presenti sui siti. Un’altra applicazione intelligente si chiama Collusion (http://disconnect.me/tools) utilizzabile sia con il motore di ricerca Crome che con Safary. Una volta installato basterà navigare e cliccare su un’icona in alto a destra e ne verrà fuori un grafico che visualizzerà tutti i siti ai quali sono stati inviati i nostri dati personali. Possiamo bloccarli con un semplice click. Esiste un motore di ricerca chiamato DuckDuckGo (http://duckduckgo.com) che consente di eseguire ricerche sul web senza che vengano memorizzati i dati personali e senza registrare le query. Se usiamo il pc in un ambiente condiviso, come in ufficio, possiamo usare Secure My Screen (http://downloads.phnuke.org) per evitare che altre persone accedano al nostro pc in nostra assenza. Una volta attivato Windows rimane bloccato finché non s’inserisce una password di autenticazione.
L’esperto di Diritto dell’Informazione, Salvatore Lombardo precisa che se veniamo a scoprire che un sito web ha diffuso per scopi pubblicitari i nostri dati «occorre dare immediata comunicazione al Garante della Privacy dell’avvenuta violazione dei dati. L’Autorità provvederà ad intervenire per far cessare l’abuso ed applicherà le relative sanzioni. Società telefoniche ed internet provider, se a conoscenza di un abuso in danno dei loro clienti, devono segnalare puntualmente. La complessità di fondo è che andrebbero predisposti strumenti legislativi via via più precisi, che si scontrano con la difficoltà per il legislatore di adeguarsi a strumenti tecnologici che cambiano e si evolvono con grandissimi rapidità». Esiste anche un modo per rendere criptato il contenuto della nostra posta elettronica. Grazie all’applicazione Lockbin (http:// lockbin.com) è possibile inviare messaggi criptati da web mail come Gmail, Hotmail e Yahoo. Basta inserire il nostro nome, l’indirizzo email, quello del destinatario, scegliere una password e digitare il messaggio. La password deve essere poi comunicata anche al destinatario per renderlo capace di decifrare il messaggio.
Internet, occhio alla privacy: tutti i programmi per difenderci
Applicazioni e motori di ricerche evitano che siti web accedano ai nostri dati sensibili o condividano le informazioni con altri per motivi commerciali
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