PALERMO. I periodi di vacanza portano nelle strade dell'Isola stranieri, più o meno numerosi a seconda degli anni e dei momenti economici, che tornando a casa non rinunciano a portarsi in valigia un pezzo di Sicilia. E con Marella Ferrera a Catania il souvenir si fa chic con «That's Siciliy, contaminazioni sicule», l'innovativo progetto imprenditoriale della poliedrica stilista nata alle pendici dell'Etna, portavoce dell'arte, che prevede una linea di oggetti di chiara ispirazione siciliana, tipici del bagaglio del turista, ma in una chiave di design, elegante ed intelligente.
Una strategia di «marketing percettivo» che narra l'Isola attraverso i profumi, la materia, i colori, i suoni e il gusto, quindi con la forza seduttrice dei cinque sensi, affidata ad artisti visionari che sublimano l'artigianato isolano. Sciarpe e parei intrecciati e tramati in spago di lino ispirati alle reti dei pescatori delle Isole Eolie; ricci, pescespada e «chic-careddi» ritratti su foulards e caftani; coffe ricamate con centrini gioiello e «trusce» lavorate a «patchwork», scialli filati in lino a filet, e coppole e cappelli da pescatore ricamati a crochet o «bardati» come i cavalli nei giorni di festa. Ironiche e divertenti le t-shirt «Baciamo le mani» e «Sicilia stu-pisce», così come le borse in plastica crystal sulle quali rivivono i dipinti del pittore Jean Calogero. Cammei posati su centrini ricamati in corallo e ossidiana o tagliati al laser per pendenti e orecchini, e ancora «ricami» ispirati alle luminarie delle feste patronali. Lana e tessuto per le «collane rosario» e gemelli a forma di teste di ceramica di Caltagirone. Ed ritaglio dei simboli delle carte siciliane si declina in una linea di accessori che va dalle borse agli orecchini. Sicilia da indossare ma anche da gustare attraverso un percorso di degustazione che va dagli oli alla più antica cioccolata modicana passando dai capperi e «cucunci» degli arcipelaghi.
Il nuovo concept, «That's Siciliy contaminazioni sicule», sdogana quindi il concetto di souvenir per affermarsi come simbolo nel ricordo di una terra che affascina e seduce con intensità a livello emozionale. Dietro l'etichetta unica, si celano 25 artisti dagli scultori ai grafici digitali, pittori, artigiani orafi e pellettieri non solo catanesi ma provenienti da tutta la Sicilia soprattutto Palermo, Ragusa, Siracusa, Enna, tra questi Luigi Camarilla, che realizza ex-voto, Eugenio Vazzano, un visionario che realizza patchwork, il pittore palermitano Maurilio Catalano con le sue luminarie, i cioccolatai modicani, la eoliana intrecciatrice di scialli, Francesca Parisi e l'allieva del centenario decoratore di carretti Minico Di Mauro, Alice Valenti.
«Sarà distribuita da febbraio nelle più importanti boutique anche non solo siciliane - racconta Marella Ferrera -, e l'idea è di fare delle incursioni sicule in tour, con una lapa decorata a stile, uno "store" mobile, come si usa adesso, ma made in Sicily, uscendo fuori dal luogo fisico del negozio di vestiti e contaminando, dalla pescheria al mercato, piccole esperienze che rafforzano la nostra economia». In questo momento l'anteprima del concept è ospitata e tangibile presso il «table tasting» del museo Biscari che ospita l'atelier di Marella Ferrera a Catania.
Quando il souvenir si fa chic: la Sicilia in sciarpe e t-shirt
La stilista catanese Marella Ferrera ha ideato una linea di oggetti che si ispirano all’Isola, adatti per i turisti, ma eleganti e di alto design
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