PALERMO. Gli animalisti dicono sì alla nuova riforma del condominio, attesa da anni. Ma sostengono «attenzione alle regole della convivenza comune. Sia da parte dei vicini che da parte dei proprietari degli animali».
Il diritto «scritto», dunque inappellabile, di possedere animali domestici, in particolare cani e gatti, in condominio era uno degli obiettivi delle associazioni animaliste, come raccontano dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, che gestisce il Rifugio del Cane Abbandonato della Favorita. «Quando dovevamo dare un cane in adozione - spiega Stefania Molinari, volontaria dell'associazione - bisognava accertarsi che il condominio avrebbe accettato la presenza del cucciolo. Perché purtroppo capitava anche di non poterlo adottare perché magari qualche vicino non sopportava la sua presenza». Ad ogni modo, l'ingresso del nuovo arrivato dovrà essere gestito in modo adeguato prima di tutto dal proprietario. «È infatti normale - ammette Stefania Molinari - che un cane prima randagio debba abituarsi al nuovo contesto e questo è compito del proprietario, per esempio farlo seguire da un educatore cinofilo. Poi, il guinzaglio va usato perché obbligatorio. Dove il cane sporca va pulito perché anche questo è d'obbligo! Per rispetto degli altri». A. S.
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