Milza, panelle, crocchè, quarume, stigghiole. Un elenco infinito che passa attraverso i sensi, gli odori, le voci di ogni palermitano. Di tutti, quale che sia il contesto sociale, il quartiere, il mestiere, il titolo di studio. Adesso questo patrimonio, al quale storici e letterati in più occasioni non hanno fatto mancare il proprio contributo, approda in una classifica internazionale.
Secondo una recente classifica, redatta da VirtualTourist e pubblicata da Forbes, rivista statunitense di economia e finanza, solo una città italiana è degna della top ten mondiale dei cibi di strada. Indovinate qual è? Si tratta di Palermo, al quinto posto dopo Bangkok, Singapore, Menang e Marrakesh.
A colpire i turisti di tutto il mondo è la varietà del cibo di strada siciliano, che nelle strade di Palermo ancora mantiene intatta la sua genuinità. Tra le specialità inserite in elenco da chi ha redatto la classifica, molte godono di vari tentativi di imitazione, come le arancine (a Palermo rigorosamente al femminile e non arancini) o i cannoli. Ma c’è anche lo sfincione, il pani ca' meusa, il pane e panelle.
E non è detto neppure che il cibo di strada debba essere indigesto. Basta dare un’occhiata a una ricerca del Policlinico di Palermo, diretta dal nutrizionista Silvio Buscemi e pubblicata sul "Nutrition Journal". Uno studio dal quale viene fuori che se assunti con moderazione, i cibi locali di strada non sono di per sé dannosi, ma possono entrare a pieno titolo in una dieta salutare.
Ma nella classifica di Forbes è l'Asia che fa la parte del leone. Bangkok viene incoronata come la migliore al mondo, soprattutto per la miriade di luoghi in cui si possono gustare infinite varietà di piatti: insalata di papaya verde, pollo al curry, pad Thai e riso al mango. Al secondo posto c'è Singapore, celebre per i suoi mercati del cibo all'aperto e per le commistioni con la cucina cinese, malese e indiana. Al terzo posto Penang, in Malesia. Quarta posizione per la parte vecchia della città marocchina di Marrakech dove c'è un centinaio di chioschi all'aperto dove assaggiare, fra gli altri, agnello arrosto e cous cous, kebab. Cibi che, tra l’altro, abbiamo cominciato a conoscere ed apprezzare anche alle nostre latitudini già da qualche anno, a volte proprio a discapito dei nostri cibi tipici.
Dopo Palermo vengono 'premiate' Ho Chi Minh City, Istanbul, Mexico City e le ultime due posizioni sono per Bruxelles (chi non ha provato un cartoccio di patate fritte ma soprattutto le dolci waffle) e Ambergris Caye nel Belize, per l'originalità del pesce fresco servito direttamente al molo o in barca.