Giovedì 28 Novembre 2024

Cani, prevenire la leishmaniosi L’autunno è il periodo giusto

PALERMO. Ottobre e novembre sono i mesi della prevenzione per i nostri amici a quattro zampe. Una volta conclusosi definitivamente il periodo caldo, è bene far controllare il proprio cane.
Durante il periodo estivo, infatti, da maggio a settembre, esso è esposto più facilmente a parassiti e zanzare. È proprio durante questi mesi che il pappataceo, insetto simile alla zanzara, può diffondere la leishmaniosi, mettendo in pericolo la salute del nostro fedele amico. «Di solito, la probabilità di contrarre la malattia – spiega Giampiero Spinnato, veterinario della Day Hospital Veterinario Addaura – è maggiore nei mesi estivi e nelle zone costiere, calde e umide. La Sicilia è una di queste. La leishmaniosi ha di solito un periodo di latenza e si manifesta dopo alcune settimane. Quindi, per verificare se il proprio cane è positivo, è necessario effettuare i controlli fra fine ottobre e novembre». Per diagnosticarla bastano un semplice prelievo di sangue e un campione di urine.
Definita malattia tropicale, spesso intorno alla leishmaniosi circolano troppe ansie e paure. A volte più del dovuto. «Innanzitutto – chiarisce il dottor Spinnato – dei cani risultati positivi, il 60-70% di essi non si ammala, cioè la mantiene latente. Poi, il contagio non avviene direttamente da cane a cane, ma solo attraverso la puntura del flebotomo infetto. Inoltre, un cane in buona salute ha maggiori probabilità di superare e debellare la malattia». Dunque, seppur pericolosa, perché i sintomi non sempre sono chiari e perché colpisce in modo generalizzato il sistema “immunitario” del cane, la leishmaniosi non per forza è una malattia mortale.
Certo è che per la sicurezza del nostro pet, è bene mettere in pratica abitudini che possano salvaguardarlo. «Prima cosa – consiglia Giampiero Spinnato – sarebbe il caso di evitare di tenere troppo tempo, o far dormire, fuori il cane. Poi, scansare il contatto con le zanzare, quindi in casa munitevi di reti antizanzare». Ad aprile, in Italia, è entrato in commercio un vaccino che dovrebbe prevenire lo sviluppo della malattia. Antidoto che ha iniziato ad essere somministrato, ma «il problema della leishmaniosi – aggiunge Spinnato – è che il protozoo che la veicola ha un’elevata varianza, per cui l’organismo non sempre riesce a riconoscerlo. Ecco perché il vaccino da solo non copre al 100 per cento. Diciamo che ha un’efficacia del 40 per cento».

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