Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin non bastavano. C'è un nuovo social network, infatti, che si prepara ad espandersi, seppur sia ancora giovanissimo: stiamo parlando di Clubhouse, app arrivata sui radar dei grandi investitori Usa e oggi sulla bocca degli utenti di mezzo mondo. Cosa è Clubhouse e perchè promette bene?
Clubhouse, la nuova app valutata 100 milioni di dollari
Partiamo innanzitutto dal principio. Chi ha fondato Clubhouse? Il social network in questione è una creatura di Alpha Exploration, una società che – stando al profilo Linkedin del suo co-fondatore, Paul Davison – è nata solo nel febbraio 2020. Tre mesi dopo, un investimento da 12 milioni di dollari valutava l'app circa 100 milioni. Eppure, all'epoca del round, non aveva neppure un sito ed era frequentata da appena 1500. Nei mesi successivi l'app ha continuato a crescere smisuratamente. Gli utenti sono diventati 2 milioni ma bisogna precisare che al momento l'app è scaricabile solo su iOS e non su Android. Insomma: l'espansione pare essere solo all'inizio.
Come funziona Clubhouse
Clubhouse è un social sicuramente innovativo poichè permettere di scambiarsi soprattutto messaggi vocali. L'app è organizzata in "stanze", dove gli utenti possono scambiarsi messaggi. Una volta chiusa la stanza, non vengono registrati ma scompaiono. Una caratteristica che rende l'app sicura e riservata. Altro particolare che rende Clubhouse un social differente e rispetto agli altri è la modalità di iscrizione. Ci si può iscrivere solo se invitati da un altro utente. L'app non accede alla voce dell'iscritto se la sua impostazione è “in muto”. E i messaggi (tutti criptati) si dissolvono nel momento in cui la stanza si chiude. Con una eccezione: nel caso di violazioni segnalate, gli audio vengono trattenuti per accertarle.
Le regole di Clubhouse
La piattaforma ha le sue regole: chi accede deve farlo con il proprio nome e verificare l'identità. L'iscrizione è possibile solo dopo aver compiuto 18 anni e non sono consentiti “abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo”. Gli utenti non sono tutti uguali: nella stanza si può essere moderatori, speaker o ascoltatori. Al primo spetta il compito di “curare” la conversazione, invitare gli speaker e dare o togliere loro parola, espellere utenti dalla stanza. Gli speaker sono coloro che, come dice la parola stessa, parlano; gli ascoltatori (listener) possono assistere e chiedere di intervenire. Tutti (quindi non solo i moderatori) possono segnalare abusi. Seppure violenza e incitamento all'odio siano vietati, le eventuali infrazioni devono sempre passare da una segnalazione. Qualcosa potrebbe sfuggire, anche perché le persone che frequentano una stanza tendono ad avere interessi comuni: contenuti offensivi, quindi, potrebbero passare sotto silenzio perché approvati dal gruppo che li genera.