Domenica 22 Dicembre 2024

Boxe: vince Paul ai punti ma Tyson resta una leggenda

Jake Paul si è aggiudicato ai punti l'attesissimo incontro-show contro Mike Tyson, tornato sul ring a 58 anni. Il giovane 27enne, che è anche attore e youtuber, ha conquistato il match su decisione unanime dei tre giudici. Al termine dell’incontro, durato 8 riprese, il giovane pugile ha reso omaggio a Iron Mike accennando un piccolo inchino verso l’ex campione del mondo a pochi secondi dalla campana finale. Tyson ha combattuto l'incontro con un tutore al ginocchio destro di fronte alle oltre 72 mila persone che hanno affollato lo stadio Dallas Cowboys, in Texas. Tra loro anche numerosissimi personaggi dello spettacolo, del cinema e dello show-business mondiale. Alla fine del match, preceduto nei giorni scorsi dai continui battibecchi, i due si sono lasciati andare ad un breve abbraccio. «Tyson è una leggenda, è stato un onore - ha detto Paul -. Non sarei qui oggi senza di lui. È uno dei più grandi mai esistiti». «Sono felice - le parole di Tyson al termine dell’incontro -. Non dovevo dimostrare niente a nessuno, ma solo a me stesso». Mike Tyson non lo butta giù nessuno, neanche ora che ha 58 anni. Ha perso, ma è rimasto in piedi, ammaccato, ma in piedi, forte sulle gambe, battuto ai punti dal pugile youtuber e filantropo, Jake Paul, 27 anni, con la sua barba da hipster. Otto round di due minuti l’uno, con guantoni più pesanti del normale. Ad Arlington, Texas, nello stadio dei Dallas Cowboys, in un’arena strapiena con più di 70 mila persone e un incasso di 18 milioni di dollari, i due pugili si sono affrontati senza risparmiare energie. L’incontro era stato programmato inizialmente e luglio ma rinviato dopo che Tyson si era sentito male durante il volo in aereo da Miami. Iron Mike (50 vinte e 6 perse) e Paul (10 vinte e una persa) si sono colpiti fin dal primo round, quando si sono scambiati due colpi andati a segno sul volto. Ma con il passare dei round, i trentuno anni di differenza hanno cominciato a pesare. Tyson ha subito nel terzo, quando su uno-due è barcollato per un attimo. Nel quarto un colpo sopra la cintura messo a segno da Paul. Al sesto un altro colpo d’incontro e un gancio. Iron Mike è rimasto impassibile, mentre il suo avversario mostrava la lingua in segno di sfida, e girava con le braccia distese, come un Muhammad Alì. Giusto per il popolo web. Vedere i due insieme era come mettere a confronto le fotografie scattate con un cellulare e quelle create con una reflex. La reflex era Tyson, ovviamente, ma i numeri erano per il suo sfidante. Alla fine lo youtuber ha messo a segno più di settanta colpi, contro i diciotto di Tyson, anche se entrambi hanno avuto un percentuale bassa, intorno al venti per cento, ma il grande campione non ha ceduto, nonostante per almeno tre volte il suo volto sia stato raggiunto da colpi che sarebbero stati fatali su pugili più umani. Al gong finale Paul si è inchinato davanti a Tyson come omaggio alla leggenda e quello è parso un giusto e sincero riconoscimento, suo e del popolo dei social che sa poco di storia della boxe. Questo resta uno sport dove si va incontro al dolore e fatto per i romantici anche se non era questa la serata. Alla fine, show, milioni di dollari e molti like. Se Tyson avesse vinto sarebbe stato un grande incontro. Se fosse finito miseramente a terra, sarebbe stato un triste spettacolo. La conclusione ai punti è stato il risultato migliore. Nessuno ha perso davvero.  

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