Si è chiuso con una serie di interventi, tenuti dai rappresentanti delle organizzazioni aderenti, il corteo pro Palestina e contro la partita di Nations League Italia-Israele che nel tardo pomeriggio ha sfilato lungo le vie di Udine. I manifestanti si sono radunati in piazza XX settembre con le stesse bandiere e gli stessi cartelli che hanno accompagnato tutta la protesta.
«Non è Fifa è terrore», uno degli slogan. E ancora «stop genocidio», l’appello ricorrente della giornata.
«Permettendo la partecipazione della squadra israeliana mentre c’è un genocidio in corso, la Fifa, la Figc e le istituzioni tutte ancora una volta mancano il principale obiettivo sportivo: l’antirazzismo», ha detto Laura del comitato per la Palestina di Udine, aprendo gli interventi.
«La partita di oggi - ha proseguito - non parla di fratellanza e solidarietà ma gronda del sangue dei 43mila palestinesi uccisi nell’ultimo anno e delle migliaia di libanesi assassinate negli ultimi giorni. La partita di oggi ha solo un vero obiettivo: legittimare e ripulire l’immagine di Israele».
Dopo aver dichiarato chiusa la manifestazione, a cui secondo gli organizzatori hanno partecipato circa 3 mila persone, un gruppo di manifestanti ha continuato a ballare e sventolare bandiere palestinesi, anche con qualche fumogeno. Verso le 20.30 anche gli ultimi manifestanti hanno cominciato a diradarsi. Secondo gli organizzatori alla manifestazione hanno partecipato in 3mila.
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