La medaglia d’oro e la medaglia di bronzo del torneo maschile alle Olimpiadi di Parigi, Novak Djokovic e Lorenzo Musetti, sono scesi in campo a stretto giro la notte scorsa per cominciare la loro avventura all’Us Open. Il serbo si è imposto in tre set sul moldavo Radu Albot (6-2, 6-2, 6-4), mentre l’azzurro ha sconfitto in quattro set lo statunitense Reilly Opelka, col punteggio di 7-6, 1-6, 6-1, 7-5. Si è invece fermato al primo turno l’altro italiano impegnato nel turno serale, Luciano Darderi, arresosi in quattro set all’argentino Sebastian Baez. Il carrarino, nella conferenza stampa post match, ha posto l’accento sulla propria crescita mentale, che è stata decisiva per avere la meglio all’esordio in un torneo così importante contro un giocatore che finora lo aveva sempre battuto, e sostenuto da gran parte del pubblico. «Ci avevo perso tre volte su tre - ha spiegato Musetti -, e quando ho visto il sorteggio ero un po’ preoccupato perché è una bestia nera per molti e non sai mai cosa aspettarti da lui. La pazienza ha fatto la differenza, si è visto il mio cambio di mentalità e di atteggiamento. Nei momenti caldi ho dominato, ho giocato meglio nei momenti importanti e ho chiuso con freddezza. In questo credo di essere migliorato molto», ha detto ancora Musetti, che ora affronterà il serbo Miomir Kecmanovic. Inevitabile un accenno alle Olimpiadi: «Sono state una grande sorpresa per me, ho perso da Djokovic, che ha poi meritato l’oro, ma la cosa più emozionante è stato il momento del podio, il più importante della mia carriera, accanto a Nole e a Alcaraz è stato molto emozionante». Il numero 2 al mondo, al di là del risultato positivo, ha ammesso di aver avuto «molti alti e bassi», durante il match, «ma è normale perché erano tanti mesi che giocavo sul cemento, sto trovando il ritmo e per questo ci vuole un po’ di tempo. Ho bisogno di migliorare, lo so, ma il mio ginocchio sta bene, toccando ferro, e la cosa bella di uno Slam è che hai un giorno di recupero tra due partite». Nel prossimo turno, affronterà il connazionale Laslo Djere, augurandosi di scendere in campo un pò prima, avendo finito la sua prima partita poco prima delle 24 a New York. «Le sessioni notturne qui sono le migliori al mondo. C’è un’energia incredibile - ha detto Djokovic -, ma invecchiare rende più difficile giocare a quest’ora e terminare tardi. Mi piace giocare di sera, ma adesso preferisco giocare il primo incontro della sessione».