Un bronzo nel pentathlon moderno dal sapore speciale per Giorgio Malan. Vuoi perché era inaspettato, ma soprattutto perché la sua medaglia è la trentanovesima della spedizione azzurra, la quarantesima virtuale se si conta quella di domani, 11 agosto, della pallavolo femminile. Dunque con il pentatleta azzurro, di fatto, l’Italia eguaglia le Olimpiadi del Giappone per numero di medaglie, ma migliorandosi grazie, fino a questo momento, a un oro in più (sono 11 contro i 10 di Tokyo). Un bronzo storico per una federazione che da tempo non raccoglieva medaglie alle Olimpiadi, più precisamente da Barcellona ‘92 nella gara a squadre, mentre per trovarne una individuale bisogna risalire addirittura a Seul l’88 con Carlo Massullo. Trentasei anni dopo, invece, l’atleta torinese riporta in Italia un metallo nel quale forse non credeva più nemmeno lui dopo aver chiuso il ranking round di scherma al 18° posto (215) e dopo aver firmato il terzo miglior punteggio overall nelle semifinali (1511). Ma come ogni buona storia che si rispetti, il successo per il terzo gradino del podio arriva in rimonta, rendendosi protagonista di un ultimo atto incredibile. Inizia con il percorso netto nella prova di equitazione, la rimonta poi prosegue nel bonus round di scherma, nel nuoto e nella decisiva laser run, al termine della quale Malan, vincitore degli European Games di Cracovia 2023, è riuscito a tagliare il traguardo da terzo grazie ad un bottino complessivo di 1536 punti. Meglio di lui solamente l’egiziano Ahmed Elgendy (1555), autore del record mondiale, e il giapponese Taishu Sato (1542). Finisce quinto, invece, l’altro azzurro Matteo Cicinelli, mentre domani, nell’ultimo giorno di gare, toccherà a due italiane, Elena Micheli e Alice Sotero, qualificatesi rispettivamente come seconda e terza sulle nove totali che si giocheranno le tre medaglie in palio. Insomma, c’è ancora spazio per sognare sebbene ormai il digiuno del pentathlon l’abbia già interrotto Malan.