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Ciclismo, Madison miniera azzurra: Viviani-Consonni d'argento e senza la caduta sarebbe stato oro

Dopo la vittoria delle donne, anche l’Italia maschile domina e alla fine deve piegarsi per uno scivolone al momento del cambio

Quando a 24 ore di distanza dalla clamorosa vittoria di Chiara Consonni e Vittoria Guazzini, tutto sembra far pensare a una doppietta d’oro, la follia della Madison (inattesa miniera di medaglie azzurre) costringe l’Italia ad «accontentarsi» di un argento tra gli uomini. Al Velodromo nazionale, sede scelta per le prove di ciclismo su pista delle Olimpiadi di Parigi 2024, Elia Viviani e Simone Consonni, fratello di Chiara, chiudono al secondo posto una gara dominata per gran parte dei 200 giri (in totale 50 chilometri).

Decisiva, in senso negativo, la caduta di Consonni a 18 «laps» dal termine, al momento del cambio. Ne ha approfittato il Portogallo (Iuri Leitao e Rui Oliveira hanno regalato al loro Paese la prima medaglia del ciclismo olimpico) con 55 punti, otto in più dell’Italia, che si è fermata a quota 47, ma almeno capace di non farsi superare nel frenetico susseguirsi di sprint dalla Danimarca (Niklas Larsen e Michael Moerkoev), bronzo con 41. Sarebbe stata un’ingiustizia (sportiva).

Per Elia Viviani si tratta della terza medaglia olimpica, in tre edizioni a cinque cerchi consecutive, dopo l’oro di Rio 2016 e il bronzo a Tokyo 2020 (dove fu uno dei due portabandiera dell’Italia) nell’Omnium, specialità nella quale due giorni fa ha chiuso con un deludente nono posto. Terzo metallo ai Giochi anche per Consonni, oro a Tokyo con il quartetto dell’inseguimento, con cui, qui a Parigi, ha conquistato il bronzo. Entrambi, quindi, hanno nella loro bacheca olimpica un oro, un argento e un bronzo.

Nella storia del ciclismo italiano, quella di Viviani-Consonni, è la seconda medaglia nella Madison maschile dopo il bronzo ottenuto da Silvio Martinello e Marco Villa 24 anni fa a Sydney. Proprio Villa è il direttore tecnico della nazionale di ciclismo su pista: «La medaglia d’oro conquistata ieri da Consonni e Guazzini ha reso giustizia al settore femminile, penalizzato nella prova di inseguimento (chiusa al quarto posto) dalle condizioni non ottimali di Elisa Balsamo. L’argento di oggi, invece - ha aggiunto Villa - ripaga Viviani e Consonni dei tanti sacrifici fatti: io, in particolare, non avevo mai visto Elia così in forma e quindi la sorpresa, negativa, era stata quella del nono posto nell’Omnium». Oggi, a 35 anni, Viviani, ha di nuovo dimostrato di essere “semplicemente» un fuoriclasse. Forse alla sua ultima apparizione olimpica. «Vedremo», la risposta di Villa che lascia aperta la speranza di ritrovarlo ancora in pista a Los Angeles 2028.

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