Uno sprint senza fine regala all’Italia l’undicesimo oro (uno in più di Tokyo 2020) alle Olimpiadi di Parigi 2024, forse quello meno atteso e proprio per questo forse il più bello. Al Velodromo nazionale di Saint-Quentin-en-Yvelines, a sorpresa le cicliste Chiara Consonni e Vittoria Guazzini hanno vinto la prova a cinque cerchi della Madison.
La specialità Americana (Madison) è una corsa a punti, assegnati nei 12 sprint o nel caso, nel corso dei 30 chilometri (120 giri) si riesca a raddoppiare il resto del gruppo. Ma la particolarità forse più importante riguarda la regola che si gareggia «attivamente» una alla volta, dandosi il cambio (e spesso lo slancio). Ciò vuol dire che per vincere bisogna avere un’intesa quasi perfetta. «Condividiamo - ha raccontato Consonni - tutto da quando siamo bambine, andiamo in vacanza insieme da quando abbiamo dieci anni, e ora condividiamo anche l’oro olimpico». In verità - hanno ammesso le due olimpioniche - questa è stata una Madison «un pò improvvisata». Perché uno dei due posti della coppia sembrava destinato a Elisa Balsamo, ma solo poche ore prima dal via la scelta del ct Marco Villa è ricaduta sulla 25enne Consonni (sorella di Simone, bronzo qui a Parigi con il quartetto dell’inseguimento con cui fu oro a Tokyo) e su Guazzini, più giovane di due anni. «Questa medaglia d’oro - ha detto il commissario tecnico - è di tutto il gruppo delle nostre nazionali, quella maschile e quella femminile. A inizio o a fine allenamento, per la Madison abbiamo provato anche cambi misti con i ragazzi che facevano vedere alla ragazze come migliorare». E per il ciclismo azzurro si tratta di un oro storico. In questa specialità, infatti, al massimo era arrivato un bronzo maschile nell’edizione di Sydney 2000, quello conquistato dal tandem composto da Silvio Martinello e, guarda caso, Marco Villa.
Oggi le due azzurre sono state capaci di sorprendere tutte le più temibili avversarie. Chiara e Vittoria hanno concluso la loro eccezionale prova con 37 punti totali, un bottino che ha permesso di mettersi alle spalle in classifica sia la quotatissima Gran Bretagna di Elinor Barker e Neah Evans (argento con 31) sia l’Olanda di Maike van der Duin e Lisa van Belle (bronzo con 28). Sicuramente determinanti sono state le scelte tattiche messe in atto nei momenti decisivi. «All’inizio eravamo un pò perse, però non volevo andare in panico - ha detto con sincerità Guazzini - l’Americana è lunga, si fa in due, ma sugli spalti in tanti ci incitavano. Così, a un certo punto, ho spento il cervello e mi sono detta: ‘Vai a tuttà. Mi hanno preso in giro le mie compagne, ho iniziato a caricare l’attacco da una parte e dopo un giro sono partita. Non l’avevamo pianificata, ma lei è stata prontissima e sveglia a reagire». Chiara ha quindi detto «grazie» a Vittoria: «Nella prima parte ci siamo un pò perse, nella seconda parte lei ha colmato». Ma per salire sul gradino più alto del podio olimpico è servito soprattutto altro. «Abbiamo vinto l’Olimpiade più con il cuore che con le gambe», hanno detto piangendo prima di salire mano nella mano sul podio. Si sono abbracciate e, in tandem, hanno cantato l’inno di Mameli per festeggiare un oro «fenomenale, davvero fenomenale».
Con questa medaglia d'oro, l’undicesima per la spedizione azzurra a Parigi 2024, viene battuto ol record di ori di Tokyo.
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