Giovedì 19 Dicembre 2024

Al Roland Garros il neocampione è Alcaraz: battuto Zverev in 5 set

Alla fine trionfa Alcaraz. In un epilogo-maratona durato oltre quattro ore nella finalissima del Roland Garros, il «giustiziere» di Jannik Sinner supera in rimonta anche il tedesco Alexander Zverev, laureandosi campione a Parigi al termine di cinque spettacolari set: 6-3, 2-6, 5-7, 6-1, 6-2 il punteggio a favore dello spagnolo. Da domani l’iberico scavalcherà Djokovic nella classifica Atp piazzandosi al secondo posto dietro al rivale e amico altoatesino. Per lui è la prima volta da re a Parigi, ma già il terzo Slam, dopo gli Us Open 2022 e Wimbledon 2023. «Abbiamo fatto un lavoro stupendo, col mio team, che è come una famiglia», ha detto un Alcaraz poco capace di nascondere l’emozione. Alcaraz parte bene, poi subisce la rimonta del tedesco e va sotto due set a uno. Ma grazie alla sua forza fisica ed ai suoi colpi irresistibili riesce a rimontare uno Zverev tradito da qualche errore di troppo e che non ha mai dato la sensazione di poter «uccidere» il match: per lui troppe occasioni sprecate, anche in palle break decisive. Il bilancio del Roland Garros parla comunque italiano. Con la sconfitta di oggi nel doppio femminile, sono due le finali perse in due giorni, ma Jasmine Paolini non ha perso il sorriso che le ha permesso di conquistare Parigi, in due settimane di vittorie e bel gioco. L’azzurra, ora numero 7 al mondo, che ieri si era inchinata alla numero 1 Iga Swiatek nella finale del singolare, non è riuscita in coppia con la veterana Sara Errani a portare a casa il titolo di doppio, cedendo in due set alla statunitense Coco Gauff e alla ceca Katerina Siniakova. È mancato l’happy end, insomma, ma le due azzurre sono state fantastiche. Complici le forze fisiche e mentali drenate ieri a Paolini dal confronto con la campionessa polacca, la partita si è decisa al tie break del primo set, vinto 7-5 dalle avversarie. Nel secondo, qualche errore di misura ha condannato le azzurre e premiato Gauff, al suo primo trofeo Slam in doppio, e Siniakova, che invece ha fatto tris a Parigi. È stata proprio la ceca l’ago della bilancia: come ha alzato il livello del suo tennis la finale è girata, nonostante la sintonia maggiore in campo tra le azzurre rispetto a quella delle loro avversarie, che hanno deciso di giocare il torneo solo all’ultimo. È difficile comunque, per entrambe le azzurre, accettare l’esito del match. Hanno combattuto fino all’ultimo dopo aver contribuito con Jannik Sinner e la coppia Vavassori-Bolelli a portare l’Italia in quattro semifinali in uno slam, cosa mai accaduta, e in tre finali, causa eliminazione del nuovo numero 1 del mondo. «È ovvio che appena finisci c’è rammarico - ha detto Errani - ma è stato davvero un ottimo torneo. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio ma eravamo un po’ stanche, non del tutto lucide. Loro sono molto potenti e bisognava essere sempre piazzate bene. Peccato. Ci eravamo comunque molto vicine». «È dura da accettare», ha affermato Paolini, che però non dimenticherà «queste ultime due due settimane davvero intense, piene di emozioni e di ricordi. Non vedo l’ora di tornare qui, uno dei più bei posti del mondo per una tennista».

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