Sinner prepara la finale a Miami e incassa i complimenti di Serena Williams: «Sei incredibile, avrei voluto avere il tuo dritto»
Tra Jannik Sinner ed il secondo posto del ranking Atp resta solo Grigor Dimitrov (finale domani sera, domenica 31 marzo, a partire dalle 21 ora italiana). «Solo» però è riduttivo, perché l’attuale numero 12 del mondo promette di essere un degno avversario nella finale del Miami Open. Dopo essersi sbarazzato del numero 2 Carlos Alcaraz, sconfitto nei quarti con un perentorio 6-2 6-4, in semifinale il bulgaro ha raccolto un altro trofeo prestigioso, battendo Alexander Zverev (numero 5) in tre set: 6-4, 6-7 (4/7), 6-4. A 32 anni proverà a vincere il secondo Masters 1000, dopo Cincinnati nel 2017. La presenza in finale riporterà questo destrimano dall’elegante rovescio nella Top 10 da lunedì, per la prima volta dal 2018. Dimitrov (nella foto) aveva perso le ultime sette partite nel faccia a faccia con Zverev, battendolo solo nel 2014, quando il tedesco aveva 14 anni. Ad inizio carriera lo chiamavano «il piccolo Federer». Erano i tempi in cui vinceva i titoli juniores 2008 di Wimbledon e degli US Open. In possesso di un tocco magico sotto rete e di un vasto repertorio tecnico, una volta cresciuto non ha mantenuto le promesse, vivendo tra alti e bassi sportivi, anche a causa di ricorrenti problemi alla schiena. Se imbrocca la giornata «sì» è pericolosissimo. Contro Sinner ha vinto il primo scontro diretto nel 2020 al Foro Italico (match giocato a porte chiuse), ma ha perso i successivi due lo scorso anno (a Miami e Pechino). Per Sinner sarà la terza volta nella domenica finale del Masters 1000 di Miami (nel 2021 perse da Hurkacz, lo scorso anno proprio da Medvedev). Questa la affronterà con lo scudo di una nuova consapevolezza: «Spero di riuscire a sollevare il trofeo più grande, altrimenti sarà stata comunque una grande settimana. La prima non ero riuscito a dormire - ha raccontato dopo l’ultimo successo su Medvedev - si trattava di una emozione nuova e non sapevo se si sarebbe ripetuta. Lo scorso anno ero già più rilassato. Ora sono un tennista diverso, più pronto, più completo e sicuro di sé. Vivo le finali dicendomi, “enjoy the moment”, goditi il momento». Anche Dimitrov ci crede: «Il lavoro non è finito, la cosa migliore è la costanza che ho ritrovato nel saper battere i giocatori più forti. Negli ultimi 8-12 mesi ho cambiato marcia, ma sono ancora arrabbiato per alcune partite perse: non ho mollato e ho continuato a lavorare. Mi sono dato piccoli obiettivi settimanali e per me è una vittoria ogni volta che mi sveglio e posso allenarmi senza provare dolore». Serena Williams è stata l’ospite d’onore della semifinali a Miami. E a fine match la leggenda statunitense ha voluto complimentarsi con Sinner: «La velocità della racchetta, la potenza... sei incredibile - l’ha incoronato la vincitrice di 23 titoli Slam -. Avrei voluto avere il tuo dritto». «Non ci avevo mai parlato, è stato speciale per me scambiare due parole con una campionessa del genere - ha raccontato poi l’azzurro -. Quando mi sono affacciato sul tour, lei stava per finire la carriera, non ho avuto modo di essere in contatto con lei. Mi ha fatto un gran piacere conoscerla».