Dopo la F1, il mondiale MotoGP. Liberty Media espande il suo dominio sul mondo degli sport motoristici, dalle quattro alle due ruote, che così parlano sempre più americano. Alla notizia dell’acquisto da Dorna Sports - per una cifra attorno ai quattro miliardi di euro - dei diritti sui GP dei mondiali MotoGP, WorldSBK e MotoE mancherebbe ormai solo l’ufficialità, attesa nei prossimi giorni, probabilmente prima del GP degli Stati Uniti in programma il 12 aprile.
Secondo quanto anticipa il Financial Times, la conclusione positiva della trattativa è in dirittura d’arrivo, dopo il raggiungimento di un’intesa di massima tra le parti. Che potrebbe incagliarsi solo nei controlli dell’Autorità antitrust europea. Epilogo di un negoziato - sottolinea il quotidiano britannico - iniziato oltre un anno fa, quando il fondo statunitense con a capo il miliardario delle telecomunicazioni John Malone, ha messo gli occhi su Dorna, la società spagnola presieduta da Carmelo Ezpeleta che detiene i diritti di immagine del motomondiale e della Superbike. Da qui l’approccio ai due soci di maggioranza, Bridgepoint, società di private equity che controlla il 40% della Dorna, Canada Pension Plan Investment Board, il fondo pensionistico canadese, che dal 2012 ne detiene il 39%.
«C’è molta attenzione e questo è sicuramente un bene. La Formula 1 sta facendo benissimo, MotoGp altrettanto. Quindi vediamo» il commento di Claudio Domenicali, ad della Ducati.
L’accelerazione di Liberty Media avrebbe dunque anticipato altri pretendenti, come il colosso dell’intrattenimento TKO di Ari Emanuel e il Qatar Sports Investments, riuscendo a riunire sotto la stessa proprietà le due serie motoristiche più importanti del mondo.
Negli scorsi mesi era trapelata la notizia della trattativa da parte di Liberty con Bridgepoint, con punti interrogativi legati a una possibile situazione di monopolio a livello di Unione Europea. Come avvenuto già in passato, quando la società di private equity, CVC Capital Partners si era trovata a possedere sia la F1 che la MotoGP, essendo costretta nel 2006 a vendere il Motomondiale, dopo che le autorità di regolamentazione della concorrenza dell’UE avevano sollevato dubbi sull’operazione. Poi, nel 2017, CVC aveva ceduto anche la F1 a Liberty per una cifra di 8 miliardi di dollari.
Secondo alcuni esperti, la storia della F1 e della MotoGP e le dimensioni di un potenziale gruppo combinato possono portare a indagini sulla concorrenza, sia in paesi come il Regno Unito e la Germania sia a livello europeo in generale. In questo senso, sarà fondamentale il via libera dell’antitrust soprattutto in materia dei diritti tv e broadcasting.
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