Il sex-gate alla Roma: le tifose si schierano con l'impiegata licenziata per il video osé rubato da un calciatore della Primavera
Il sex-gate che ha sconvolto Trigoria ruba la scena anche a Roma-Sassuolo, ai bordi dell’Olimpico. Ennesimo sold out, ma in coda ai tornelli per entrare allo stadio si parla quasi solo del filmato hard rubato dal giocatore della Primavera alla dipendente giallorossa, poi licenziata insieme al compagno, anche lui dipendente Roma. In attesa che l’indagine della procura della Federcalcio, anticipata dall’Ansa, entri nel vivo con gli interrogatori (domani, 18 marzo, dovrebbe essere il giorno proprio della ragazza licenziata), sugli spalti si vede qualche sciarpa rosa che la società aveva messo in vendita all’interno delle iniziative dell’ultimo 8 marzo nell’ambito della campagna «Amami e Basta» per sensibilizzare sul tema della violenza di genere: a indossarla sono però in pochi. A margine di una partita-chiave nella corsa della squadra di De Rossi alla zona Champions, la vicenda continua comunque a far discutere. L’argomento, prima di entrare allo stadio era comunque sulla bocca di tutti. «È assurdo quanto successo e il comunicato della Roma non prende nemmeno in considerazione la violenza subita dalla dipendente alla quale è stato rubato il video», dice Elisa, che sta entrando all’Olimpico per vedere Roma-Sassuolo. «Nel 2024 si può esser licenziati per un video che doveva rimanere privato?», si domanda invece Ambra, mentre Nadia, insieme ai suoi figli all’Olimpico, punta il dito contro il giocatore della Primavera perché «dopo aver umiliato questa ragazza non ha nemmeno pagato». Ma qualche provvedimento potrebbe arrivare a breve. La procura Figc vorrebbe chiudere tutte le audizioni già entro questa settimana, quando toccherà anche ai vertici del club e al giocatore della Primavera accusato della diffusione della clip. Il calciatore sarà l’ultimo ad esser sentito e a lui eventualmente verrebbe contestato l’articolo 4 del codice di giustizia sportiva (quello inerente il rispetto di principi quali la lealtà, correttezza e probità), mentre alla Roma la responsabilità oggettiva. La dipendente della As Roma è stata licenziata «per incompatibilità ambientale» dopo la diffusione a sua insaputa del video intimo. I fatti risalirebbero allo scorso autunno, quando il giovane calciatore che ha sottratto il telefono alla ragazza, impiegata trentenne, diffondendo poi un video che la ritraeva in intimità col fidanzato. Le immagini sarebbero diventate virali tra giocatori e dipendenti del club, che, di fronte all’episodio, ha poi deciso per il licenziamento della giovane donna, la quale si sarebbe rivolta a un avvocato per contestare il licenziamento ed eventualmente chiedere un risarcimento danni. Alcun provvedimento invece - secondo il quotidiano - sarebbe stato preso dal club nei confronti del giovane calciatore.