Rimonte e contro rimonte allo Stadium, ma finisce 2-2: Juve e Atalanta si riprendono a vicenda e si chiude con un punto che serve a poco. Koopmeiners è il mattatore con una doppietta, tra i suoi due gol ci sono le firme di Cambiaso e Milik che illudono Massimiliano Allegri. I bianconeri scivolano al terzo posto, i nerazzurri di Gian Piero Gasperini rimangono sesti, così festeggiano Inter e Milan. Senza lo squalificato Vlahovic e Rabiot infortunato (e premiato nel pre-gara dal presidente Ferrero per le 200 presenze in bianconero), ma con McKennie: così la Juve cerca di rialzarsi contro la Dea dopo aver ottenuto una sola vittoria nelle ultime sei giornate. Allegri sceglie Chiesa-Milik davanti, piazza l’americano a centrocampo con Locatelli e Miretti e sulla sinistra preferisce Iling-Junior a Kostic, mentre in difesa si rivede il terzetto titolare formato da Gatti, Bremer e Danilo. Gasperini punta su Scamacca, tornato al gol in Europa League dopo un mese e mezzo di digiuno, con De Ketelaere al suo fianco e lancia Hien in difesa insieme a Scalvini e capitan Djimsiti. Parte titolare anche Koopmeiners, sogno nemmeno così proibito dei bianconeri in vista della prossima estate. Sulle tribune dello Stadium è presente anche John Elkann, mentre in curva Sud viene srotolato uno striscione con la scritta «Solo tu, 1000 e più... immenso Allegri!» dedicato al tecnico per aver superato la quadrupla cifra di punti in serie A. Chiesa apre la partita con uno spunto sulla sinistra e un cross per l’inserimento di Miretti, è attento Carnesecchi nella respinta. Poi le due squadre commettono tanti errori, in campo c’è una discreta confusione e le prime punte, Milik e Scamacca, non riescono a far valere il fisico, sempre contenuti dai diretti avversari. La Juve ha anche due punizioni da ottima posizione ma il polacco e Chiesa colpiscono la barriera, l’Atalanta invece sfrutta al meglio il calcio piazzato: l’attaccante azzurro finta il tiro e Pasalic offre a Koopmeiners, il quale si stacca dal mischione e, del tutto dimenticato dai bianconeri, va a bersaglio. La Dea chiude in vantaggio il primo tempo con un tiro in porta e un gol, i ragazzi di Allegri rientrano negli spogliatoi tra i fischi dello Stadium. È ancora Chiesa a provare a scuotere la Juve ad inizio ripresa, il suo sinistro da buona posizione è fuori di poco. Dalla parte opposta, invece, Scamacca impegna Szczesny con un destro dalla distanza prima di lasciare il posto a Lookman. La Juve fatica a rendersi pericolosa e Allegri avrebbe pronta la carta Yildiz, ma in quattro minuti cambia tutto, col turco che torna a scaldarsi. McKennie si trasforma in uomo-assist, prima premia l’inserimento di Cambiaso e poi fa la sponda per Milik, così i bianconeri la ribaltano tra il 21» e il 25’ e sembrano avere la gara in pugno. Poco dopo, però, una disattenzione è fatale: Djimsiti vede il corridoio per Koopmeiners, il belga si infila e fa doppietta per il 2-2. Allegri cerca forze fresche in Nicolussi e Kean, al rientro dopo tre mesi, mentre per lo scampolo finale c’è spazio per Yildiz da una parte e Miranchuk dall’altra. L’unica occasione nitida nei quattro minuti di recupero è per la Juve, ma Kean e Gatti si ostacolano a vicenda e l’Atalanta si salva. Il pareggio allunga la serie senza vittorie delle due squadre: i bianconeri restano con un successo nelle ultime sette, la Dea non ottiene i tre punti dal 17 febbraio.