Tredicesima vittoria di fila, la qualificazione alla Final Eight della Coppa Italia e la vittoria nel derby per 76-98. Ad Agrigento finisce in gloria per Trapani che sta dominando il suo girone di A-2 di basket. I granata, che hanno 300 tifosi al seguito, partono con il solito quintetto, formato da Imbrò, JD Notae, Mian, Mobio e Horton. È Mobio, prima in contropiede e poi da tre, a rompere gli indugi, creando l’inziale 0-5 a favore degli Shark: Calvani chiama subito timeout, proprio per evitare qualsiasi pericolosa emorragia. I padroni di casa reagiscono con un viaggio in lunetta di Ambrosini riuscito a metà. Da oltre l’arco, dopo una schiacciata di Horton, si sblocca anche Morici. Agrigento, comunque, ha un’ottima attitudine a non far scappare via gli Shark (8-9, 5’), prima che Mian e Notae ristabiliscano le distanze (8-14). Gli Shark sono sempre senza Rodriguez, ma il coach Daniele Parente non rinuncia a mettere in campo le sue rotazioni. Il grande inizio di partita di Mobio è sigillato da un su anticipo difensivo convertito in schiacciata. Pullazi e Marini spingono Trapani sul 12- 21 (8’), ed è segnale che i granata uniscono talento e sacrificio difensivo. Le ultime battute del primo quarto confermano come proprio gli Shark siano in controllo (16- 27, con sette uomini a referto). La prevedibile reazione dei padroni di casa si traduce con cinque punti consecutivi di Sperduto. Marini e Mian rimettono subito le cose a posto (21-31, 13’). Lo stesso Mian e JD Notae (primo ad andare in doppia cifra) puniscono ancora la difesa di Agrigento. A metà del secondo periodo, gli Shark tentano ancora di allungare (26- 42), nonostante Agrigento provi a buttare in ogni modo il cuore oltre l’ostacolo (31- 43, 17’). La zona della Moncada rallenta un po’ i ritmi dei granata, che giocano l’ultimo minuto e mezzo dopo il timeout voluto da Daniele Parente. Si va all’intervallo più lungo con Trapani avanti di 17 (33-50) e otto giocatori già a segno. Calvani prova a scuotere i suoi nello spogliatoio: le difficoltà di Agrigento risiedono soprattutto nel fatto che gli Shark abbiano imparato a difendere forte, anche con gli americani: caratteristica non comune per le squadre con molti punti nelle mani. La zona di Agrigento ingolosisce i tiratori da tre punti, ma è chiaro che l’attacco diventa più fluido quando gli Shark pensano anche ad attaccare il ferro. Al 34’, è 36-56 (altro timeout di Calvani). Sperduto (il migliore dei suoi) ci mette un’altra pezza, ma la sensazione è che la gara abbia già esaurito i suoi contenuti agonistici più efficaci. Lo sforzo di Agrigento la conduce sul 44-58 (26’). JD Notae è una macchina implacabile, ma il campo si apre e la Moncada trova finalmente qualche canestro semplice (48-61, 28’). Mollura e Horton (solito dominatore delle aree dei tre secondi) creano le condizioni per un finale di terzo periodo in discesa, che Trapani chiude avanti 48-66. Marini si mette in proprio, trova la via del canestro, ma Agrigento non si arrende (61- 74, 35’). Mobio è il secondo granata a gustare la doppia cifra personale; seguito da Marini, autore, peraltro, di un paio di conclusioni molto pregevoli. A fine partita Daniele Parente (Trapani Shark) non nasconde la sua soddisfazione: «Avevamo grande rispetto per questa partita e l’abbiamo affrontata con la consapevolezza che nessuno ci avrebbe regalato nulla. Mi devo complimentare con questi ragazzi che continuano a fare cose straordinarie come il record di 13 vittorie consecutive e l’accesso anticipato alle Final Four. Un plauso enorme ai nostri tifosi che con il loro supporto ci fanno sentire sempre in casa».
Il tabellino
Fortitudo Agrigento: Ambrosin 9, Cohill 15, Sperduto 21, Polacovich 2, Morici 4, Meluzzi 15, Traoré 2, Caiazza, Peterson 2, Ronca, Chiatastella 2. All.: Calvani Trapani Shark: Horton 9, Renzi 6, Notae 29, Mian 8, Mollura 6 9, Marini 15, Imbrò 5, Pullazi 6, Mobio 14, Pugliatti. All.: Parente Arbitri: De Biase, Morassutti e Berlangieri Note: parziali 16-27, 17-23, 15-16, 28-32