È arrivata paradossalmente, ma lampante e solenne, proprio sulla Saslong di Val Gardena, la pista che meno ama, la resurrezione agonistica dell’azzurro Dominik Paris. In 1’59”84 e dopo una gara perfetta, Domme si è infatti nettamente imposto della classica discesa gardenese sull’intero tracciato della Saslong. Per lui - miglior velocista azzurro della storia ed uno tra i migliori al mondo - è la vittoria numero 22 in carriera, una vera rinascita dopo la deludente scorsa stagione in cui erano anche circolate voci di un possibile ritiro dalle competizioni visto che aveva ottenuto quasi fortunosamente solo un podio in superG a Cortina. Secondo il norvegese Aleksander Kilde, che sulla Saslong ha vinto cinque volte, ben distaccato in 2.0028 e terzo in 2’00”44 l’americano Bryce Brennett, vincitore della discesa sprint di giovedì. «È troppo bello vincere qui, su questa pista dove ho sempre fatto una gran fatica - racconta felicissimo Paris - ma oggi sono riuscito a sciare sciolto e soprattutto a far bene i salti», che sono sempre stati sulla Saslong in suo grande problema, soprattutto sui dossi della Ciaslat. «Sì, è stata una gara bellissima e molto emozionante. Anche sulla neve naturale ma dura in quota mi sono trovato bene, sciando pulito». Dopo di che questo grande campione di 34 anni - padre di famiglia, con due figli avuti dalla compagna d’infanzia Kristina ed una gran passione per il rock duro che pratica suonando (bene) la chitarra con il suo complesso - può riservare allo sci azzurro altre grandissime soddisfazioni. E questo già a fine anno, a Bormio, sulla massacrante Stelvio su cui ha vinto ben 7 volte. E magari anche a gennaio a Kitzbuehel sulla micidiale Streif che Domme ha domato ben quattro volte prima di un incidete che ad un ginocchio in allenamento che l’avrebbe e bloccato troppo a lungo. Ma ora è acqua passata. Il gran lavoro fatto su stesso e sui materiali dopo la brutta stagione scorsa ha evidentemente pagato. Ed ora con Paris tutto è possibile. Per l’Italia - con sole e condizioni di pista perfette ma senza sorprese come nei giorni scorsi grazie forse ad una inversione termica, con la pista che non si è velocizzata con il passare dl tempo ed il sole ad illuminare e scaldare la gran parte della Saslong - c’è’ poi stato in questa indimenticabile discesa (era dai tempi di Kristian Ghedina nel 2001 che non vinceva un azzurro) anche il buon settimo posto di Mattia Casse in 2’00”76. Matteo si è preso addirittura la soddisfazione eguagliare il tempo del grande campione elvetico Marco Odermatt. Poi, più indietro, tra gli altri Florian Schieder in 2.01.44 e Christof Innerhofer in 2.01.50, Ora la coppa resta tra le Dolomiti ma si sposta nella vicina Val Badia per i due slalom gigante di domani e dopodomani sulla famosa pista Gran Risa con lo slalomista altoatesino Alex Vinatzer che ha promesso di voler fare scintille sulle nevi di casa.
Goggia fuori dal podio in Val d'Isere
Intanto nella libera donne di Val d’Isere - mentre una influenzata Sofia Goggia ha dovuto quasi inevitabilmente accontentarsi del quarto posto con Federica Brignone buona ottava - c’è stata una doppietta svizzera con Jasmine Flury prima e Joana Haehlen seconda. Il terzo posto è andato alla austriaca Cornelia Huetter. Ma domani ci sarà il superG, con una Goggia con maggiori forze, una Brignone in gran forma ed una Marta Bassino che vuole rendere onore al suo titolo di campionessa mondale in questa disciplina.