Preferenza agli impianti esistenti, con attenzione al tema sostenibilità. Il Cio chiude la porta, di nuovo, all’ipotesi Cesana per le gare di bob, slittino e skeleton per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Dopo aver già dichiarato alla recente sessione in India di essere favorevole al riutilizzo degli impianti esistenti, oggi il Comitato Olimpico Internazionale ha voluto ribadire la sua bocciatura all’opzione di organizzare le gare sulla pista piemontese, che era già stata sede dei Giochi Invernali del 2006 di Torino. Il comitato presieduto da Thomas Bach ha sottolineato all’Associated Press come per l’opzione Cesana pesa la mancanza di un futuro sostenibile, che aveva già portato al suo abbandono a soli sei anni dai Giochi 2006. «Il Cio è stato molto chiaro negli ultimi anni nel sostenere che non dovrebbe essere costruito alcun impianto permanente se non esiste un piano di eredità chiaro e sostenibile» e che quindi «devono essere considerate solo le piste già esistenti e in funzione». Una bocciatura che quindi, dopo lo stop all’opzione Cortina prevista inizialmente nel dossier, spinge verso la scelta delle località svizzere di St. Moritz o Igls in Austria per ospitare le gare di bob, slittino e skeleton. Un tema che resta quindi spinoso, anche se sul fronte del comitato organizzatore di Milano-Cortina (oggi impegnato nella seconda giornata di meeting con gli sponsor nel capoluogo lombardo) non traspare alcuna sorpresa per le parole del Cio, che aveva già ribadito negli ultimi anni più volte la propria posizione. Un nodo che resta anche politico. «La bocciatura da parte del Comitato olimpico internazionale conferma la marginalità del Piemonte nelle scelte politiche del governo Meloni e la debolezza del presidente della Regione Alberto Cirio: un’occasione persa e una scelta che penalizza la nostra Regione e la valle di Susa», ha spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle, esponente del Pd. «La decisione del Comitato olimpico di ribadire il no alle gare di bob a Cesana è una sconfitta per la classe politica piemontese», ha aggiunto in una nota Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione. «Oggi si è dovuto ripetere facendoci incassare l’ennesima brutta figura. Le autorità italiane coinvolte in questa vicenda, da Malagò a Zaia, da Abodi a Salvini, smettano questo indecente balletto di ipotesi e ascoltino il Cio», ha commentato Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera. Nella foto l'impianto di Cesana