È morto all'età di 79 anni l'ingegnere Ludovico Tulumello, che per anni è stato docente di costruzioni aerospaziali presso l'Università di Palermo. Ma il "comandante", così come lo chiamavano gli amici e i compagni sportivi, era conosciuto soprattutto per le sue imprese da atleta. Da giovane ha infatti praticato il canottaggio a livello professionistico con la società "Canottieri Palermo", raggiungendo alti livelli agonistici per più di vent'anni.
Tulumello è stato il “capovoga” di una “yole a otto” per alcuni anni rimasta imbattuta (fine anni '70/80), che ebbe a sfidare nel ’78, battendole, le imbarcazioni capitoline nella classica “Roma-Fiumicino”; 36 chilometri di discesa sul Tevere. Fu anche al comando dell’equipaggio che nel settembre del 1980 partecipò al campionato assoluto di tipo olimpico (Milano/Idroscalo ), vincendo il bronzo. Ma sono solo alcuni degli eventi a cui partecipò. L'ultimo fu l’avventura in terra di Finlandia, campionato del mondo master per barche tipo Sulkava nel 2010. Una regata di fondo (58 chilometri) con 40 imbarcazioni, in una cornice paesaggistica di rara suggestione di cui fu carismatico promotore.
Da "grande" è stato il precursore dello sport vissuto come forma di avventura, organizzando numerosi viaggi in barche a remi e in canoa, coinvolgendo tantissime persone. Uno di questi, al grido "a Roma a remi", fu nel 2000 per il Giubileo. «La sua vita - c'è scritto sulla pagina PalermoRema - ha condizionato la vita di tanti di noi e ci ha consentito di condividere esperienze bellissime. Per questo e per tanto altro noi oggi vogliamo dire "Grazie Comandante". Grazie per la persona che sei stata e per i bei momenti di vita che ci hai regalato».
Molto toccante il post di una delle sue tre figlie su facebook. Clementina scrive:
«Abbiamo litigato per anni. Ci siamo sfanculati, mi hai fatta impazzire. Ma sei l'uomo più grande che abbia mai conosciuto. E ti voglio bene. Anche se sono stata sempre troppo stupida e non te l'ho detto abbastanza. Anche col tuo caratteraccio, eri un pezzo di me. Ulisse, ti chiamavamo. E grande come sei, hai lasciato un vuoto che non si colmerà mai. Ciao papi. Ci vediamo dall'altra parte».
Nel 1987 è stato pubblicato, tra l'altro, il libro sui 60 anni dalla fondazione del Circolo canottieri in cui viene fuori la suggestiva figura di un atleta e di un uomo che è entrato a far parte della storia della Canottieri Palermo.
«Ludovico lascia un vuoto che non sembra colmabile, in considerazione dell’assoluta unicità del personaggio e del ruolo che ha rivestito all’interno del nostro circolo - scrive in una lettera mandata a tutti i soci il presidente della Canottieri Palermo, Eduardo Traina». E poi a gds.it aggiunge: «Un personaggio straordinario, un punto di riferimento per il canottaggio in generale non solo palermitano. Grande capacità di fare gruppo. Un fratello maggiore, un uomo tutto d'un pezzo, persona profondamente etica. Interpretava a tutto tondo i valori dello sport. Grande carisma, era forte dentro e fuori. L'Otto Yole di cui anche io facevo parte, vinceva tutto, non fummo mai battuti. Per sessant'anni - conclude Traina - Ludovico fu un elemento catalizzatore, un grande appassionato che amava quello che faceva e che trasmetteva il suo entusiasmo e le sue capacità agli altri».
I funerali di Tulumello, molto partecipati, si sono svolti questa mattina presso la chiesa Regina Pacis di Palermo.
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