Francesco Bagnaia in prima fila, mentre Jorge Martin fa la storia a Philip Island con una pole position da record. La Ducati continua a mostrare i muscoli in MotoGp anche in Australia dove il campione del mondo e leader del campionato Fabio Quartararo dovrà accontentarsi di scattare dalla quinta posizione per difendere i due punti di vantaggio sul rivale torinese ed i 20 sul terzo incomodo dell’Aprilia Aleix Espargaro che sulla griglia del circuito dei pinguini scatterà proprio davanti al francese della Yamaha. Ottimo secondo Marc Marquez su Honda, mentre Enea Bastianini scatterà dalla 15/a casella, dopo essere stato ostacolato da Oliveira nella Q1.
Quello di Martin su Ducati Prima Pramac Racing in 1’27“767 è un nuovo primato sul giro a nove anni dal precedente a Phillip Island e per il pilota spagnolo si tratta della settima pole position in carriera, la terza di questa stagione dopo quelle ottenute in Qatar e nel GP delle Americhe. Un’altra prova della superiorità Ducati che vede Bagnaia in piena corsa per il titolo: «Sono contento della prima fila, nelle libere 4 abbiamo fatto un bel passo avanti, siamo partiti con un setting simile alla prima giornata, ma alla seconda uscita abbiamo risolto tutti i problemi». Bagnaia ha ritrovato convinzione e sicurezza dopo un venerdì in chiaro scuro. «Mi aspetto una corsa di gruppo condizionata dalla gestione delle gomme. Servirà intelligenza per spingere al momento giusto, ma noi abbiamo il passo per provare a vincere o almeno puntare al podio». Il divario tecnico sembra affievolito rispetto ad altre piste, ma la presenza di sei Ducati nei primi dieci posti sulla griglia di partenza certifica lo stato di forma tra la Desmosedici e il tracciato australiano: «le curve che spaventano di più - chiude Bagnaia - sono la 3 e la 8, che sto facendo davvero forte. Gran bei traversi, una gran figata». Sul fronte Quartararo c’è più fiducia rispetto alle ultime gare ed il quinto posto pone il francese nelle condizioni di potersi difendere: «Sono comunque contento perché era una qualifica difficile. Ho fatto il tempo da solo, senza sfruttare le scie degli altri piloti, e il passo gara comunque non è male. Nelle Libere 4 la gomma dura ha funzionato abbastanza bene, ma il consumo sarà determinate». Di conseguenza è complicato impostare a tavolino la strategia migliore. «Difficile: potremmo anche andare più veloci, ma - aggiunge il Diablo - in realtà non sappiamo che passo tenere per via delle durata delle gomme. Vedremo a fine gara chi avrà il ritmo migliore con la gomma consumata». Più facile sorpassare a Phillip Island?: «Ci sono due o tre punti buoni per superare, ma - conclude il campione del mondo della Yamaha - ripeto, tutto dipenderà dalla durata degli pneumatici».
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