Filippo Ganna illumina la terza giornata dei Mondiali di ciclismo su pista, in corso a Saint Quentin en Yvelines (Parigi). Il verbanese si è aggiudicato la finale dell’inseguimento maschile, che era anche un derby italiano, battendo il friulano Jonathan Milan, che si è dovuto ’accontentarè dell’argento. Ma non solo: dopo avere polverizzato il record dell’ora appena sabato scorso, Ganna - all’atto di conquistare la quinta medaglia d’oro iridata - ha abbassato il record del mondo dell’inseguimento, fermando il tempo in uno straordinario 3’59“636. Una prestazione mostruosa, quella di Ganna, che ne conferma - qualora ve ne fosse bisogno - la forza, la classe e lo straordinario momento di forma. In questo momento si tranquillamente affermare che non ha rivali sulle piste di ogni dove. E’ lui il corridore da battere: per chiunque. Del resto, lo conferma il quinto oro iridato. Il podio dell’inseguimento è stato completato dal portoghese Alves Oliveira. La grandezza di Ganna sta nella fame di successo che lo contraddistingue: subito dopo essere entrato nella leggenda del ciclismo, appena sabato scorso, abbassando il primato dell’ora, il piemontese dalla Svizzera è volato a Parigi per demolire un altro record: quello che Ashton Lambie aveva realizzato in Messico, dunque in altura, con il tempo di 3’59“930. «Quella di oggi è stata una delle giornate più intense - ha detto Ganna, a fine gara -: questa mattina non volevo scendere in pista, perché pensavo alle vacanze. I miei compagni, però, mi hanno convinto a cambiare idea; è per questo che li ringrazio. La gara? Prima ho ascoltato un pò di musica, ero carico, la falsa partenza di Milan mi ha permesso di stabilizzarmi, ho mantenuto alta la concentrazione e alla fine è andata bene. La pista qui è veloce, spero di tornarci per le Olimpiadi nel 2024, l’obiettivo era di vincere la medaglia, è arrivato il record del mondo ed è tanto meglio. Con Jonathan ci siamo detti ‘vinca il migliorè, ma il futuro è suo. Questo derby mi è piaciuto e dimostra che il ciclismo italiano è a un livello alto. Ero pronto al duello con lui, ma questa sera penso che ci berremo una birra assieme». La giornata azzurra è stata completata dal quinto posto del ventenne Matteo Bianchi, nella finale del km da fermo. Dopo avere battuto il record italiano in qualifica, il bolzanino ha gareggiato in 1’00“012 nella prova dominata dall’olandese Jeffrey Hhogland (58“106). Argento al francese Landerneau e bronzo allo spagnolo Martinez. Ma c’è anche il 10/o posto di Elisa Balsamo nella specialità dell’Omnium: l’azzurra si è espressa al di sotto delle proprie possibilità.