Un punto dal match dominato da Matteo Berrettini, un altro dalla sfida vinta non senza sofferenze da Jannik Sinner. All’Italia di Coppa Davis bastano i due singolari per battere l’Argentina nel secondo tie del girone A, in corso a Bologna, conquistando l’accesso alle finali di Malaga, in programma a fine novembre tra le migliori otto al mondo. La nazionale capitanata da Filippo Volandri aveva superato 3-0 mercoledì scorso la Croazia alla Unipol Arena e questo nuovo successo sul veloce bolognese vale il pass per la Spagna, senza dover attendere il doppio (Simone Bolelli/Fabio Fognini contro Maximo Gonzalez ed Horacio Zeballos) e tantomeno il confronto finale previsto domenica con la Svezia. Nel primo match, quello tra i numeri due dei rispettivi team, Berrettini (n.15 Atp) ha impiegato 70 minuti per battere 6-2, 6-3 un Sebastian Baez (n.37 Atp) mai in partita Nella sfida tra i due numeri uno, Sinner (n.11), al debutto in questa edizione delle Finals, ha invece lottato per due ore e 36 minuti contro l’argentino, Francisco Cerundolo (n.27), all’esordio assoluto con la maglia della nazionale. Vinto il primo set 7-5, l’azzurro ha avuto un colpo a vuoto cedendo 6-1 la seconda partita per poi chiudere il match a suo favore con un 6-3 nella terza. Una sfida ad alto tasso di adrenalina per il pubblico, ma anche per l’altoatesino, evidentemente sollevato nelle dichiarazioni a caldo. «Non ho giocato benissimo, la squadra mi ha aiutato molto, da Volandri al pubblico - ha detto Sinner -. Giocare in casa è speciale, sono contento di aver vinto pur non giocando benissimo. E’ una vittoria importante per me e per l’Italia, posso essere felice. La cosa più importante era qualificarsi ma domenica c’è un’altra partita da vincere». «Vogliamo andare a Malaga da primi, ma tutti i giocatori quando entrano in campo danno il 100%», ha concluso, facendo ricordare che il primo posto nel girone garantirebbe un quarto ‘morbidò, cosa per niente certa se l’Italia si qualificasse per seconda. A fare gran tifo per Sinner, specie nei momenti difficili del secondo set ma soprattutto nell’interminabile game finale, c’era soprattutto Berrettini. Forte della sua quasi perfetta prestazione su Baez, il romano si è sgolato e spellato le mani per sostenere il compagno di squadra, quasi trascinandolo alla vittoria. Parlando in precedenza della sua prestazione, Berrettini ha detto di essersi trovato oggi «molto più a mio agio rispetto a mercoledì. Veniamo tutti da New York dove le condizioni erano abbastanza differenti. Questo campo - ha spiegato - è un pò più lento, che per me non è l’ideale, però mi permette anche di usare un pò di più le rotazioni. Col mio rivale odierno la stazza fisica era differente, ma se non avessi messo in campo un buon ritmo la partita poteva diventare complicata perché lui sa fare tante cose». I numeri danno ragione a Berrettini, specie quelli relativi al servizio: quattro ace contro un solo doppio fallo, il 70% di prime in campo con il quale ha ottenuto il 78% dei punti ma anche un 56% di punti conquistati con la seconda e nessuna palla-break concessa.