All’arena di Berlino risuona «il cielo è sempre più blu» ma sopra Berlino il cielo è azzurro Italia. La Nazionale di Pozzecco, con il viso solcato dalle lacrime, si regala una serata da raccontare, da sogno, da favola: con un bel 94-86 elimina la Serbia di Jokic e Micic, si qualifica per i quarti dell’Europeo e mercoledì affronterà la Francia per un posto in paradiso. Serviva la partita perfetta, è stata la partita perfetta. Da sfavorita, in rimonta, contro fischi discussi e discutibili. Di carattere, orgoglio e sacrificio. Sono quattro i moschettieri azzurri: Spissu (22) vive una ripresa in trance agonistica con 5 triple in 5’; Melli (21) aggredisce la gara da leader ed è un vero gigante sul gigantesco Jokic, che chiude con una doppia doppia da 32 punti e 13 rimbalzi solo grazie al suo sconfinato talento; Fontecchio (19) viene limitato dai falli ma è il giocatore che tiene l’Italia in scia nel momento di massima difficoltà nel primo tempo, quando la Serbia scava 11 punti di vantaggio che sembrano una condanna; Polonara (16) risulta decisivo nello strappo che mina la fiducia degli avversari e alimenta le speranze di impresa. Ma citare solo loro sarebbe una cattiveria per gli altri, tutti protagonisti di un autentico capolavoro. «Siamo stati allucinanti. Abbiamo compiuto un’impresa indescrivibile», le parole di Fontecchio. La svolta di una gara fin a quel momento vissuta a strappi arriva al 25’, con l’espulsione per proteste di Pozzecco che dimostra di avere il polso emotivo della squadra: prima di uscire dal campo, il ct si prende un minuto per abbracciare tutti, per un’ultima parola rassicurante. La reazione del gruppo è straripante con Spissu a suonare la carica per un parziale di 16-2. E’ l’inizio del trionfo, del racconto di una ripresa dominata, di un finale vissuto senza pericoli. La Serbia si contrae, travolta dalla paura di perdere. L’Italia invece si fomenta, caricata dalla fame di vincere. Come un anno fa a Belgrado. L’Italia si trasforma nella bestia nera dei serbi. Ha tolto loro l’obiettivo olimpico, toglie ora la possibilità di una medaglia europea. «Non sono incredulo, ho fiducia in questo gruppo - il concetto di Melli -. Ce la possiamo godere fino a mezzanotte». Datome è crudo: «Abbiamo avuto le palle. Loro sono uno squadrone, ma noi siamo stati meglio di loro». Ora la Francia. Servirà un’altra notte magica.