È una sorpresa un pò per tutti la prima maglia gialla del Tour de France 2022, perchè a Copenaghen invece dei nomi tanto annunciati, tra i quali quelli dell’iridato azzurro Filippo Ganna, a dominare la classifica della cronometro è il belga Yves Lampaert, della Quick Step. Approfittando di un asfalto meno bagnato rispetto a quello affrontato da altri concorrenti in una giornata poco estiva nella capitale danese, Lampaert ha scippato per soli cinque secondi la maglia al connazionale Wout van Aert, che a sua volta l’aveva presa a Ganna, partito poco prima di lui ma sfortunato per una lenta foratura alla ruota posteriore che lo ha frenato negli ultimi chilometri, relegandolo al quarto posto. Il 31enne fiammingo ha poi dovuto attendere l’arrivo di altri 60 corridori prima di poter festeggiare il suo primo successo al Tour, dove peraltro gareggia solo per la terza volta. Alle spalle di Lampaert e van Aert ha preso il terzo posto Tadej Pogacar, grande favorito della corsa e che è subito riuscito a prendere un piccolo vantaggio sui principali rivali nella classifica generale. Il danese Jonas Vingegaard ha perso otto secondi sullo sloveno, bicampione uscente, uno in più del suo connazionale, Primoz Roglic. Aver battuto tanti campioni ha reso esultante Lampaert: «Potevo a malapena sognarlo, invece l’ho realizzato - ha detto incredulo -. E la strada era ancora bagnata quando ho corso io, ho vinto perché avevo una gran gamba. Ora potrò godermi queste sensazioni pazzesche con la mia famiglia». Deluso ma non troppo, Filippo Ganna non ha usato la foratura come scusa per una prestazione che si aspettava decisamente migliore: «Non credo di aver perso per quello ed ad essere sincero, non so neanche bene a che punto ho forato, ero troppo concentrato sul mal di gambe e sul cercare di limitare i danni», ha detto l’azzurro. «Avevamo scelto, come quasi tutti i big, di partire prima per evitare il maltempo, invece ha piovuto e poi ha praticamente smesso - ha proseguito, cercando di spiegare la sua strategia - Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo, ma c’è stato chi a fatto meglio di me. Ora studieremo le prossime tappe e vedremo se ci sarà la possibilità di inventare qualcosa». Domani (2 luglio 2022) la seconda frazione prevede un finale insidioso con l’attraversamento su un lungo ponte del braccio di mare che separa due grandi isole della Danimarca, per raggiungere Nyborg. Un percorso molto esposto al vento che potrebbe riservare altre sorprese.