Nicolò Martinenghi e i suoi 100 metri, nuotati a rana, per entrare nella storia del nuoto italiano. Soprannominato 'Tetè, il 22enne varesino dell’Aniene dal bronzo olimpico dello scorso anno, oggi è salito sul tetto del mondo. Nelle acque della 'Duna Arenà di Budapest dove si stanno svolgendo i Campionati mondiali, Martinenghi si è messo al collo una splendida medaglia d’oro. Nicolò è il primo azzurro ad essersi laureato campione iridato nella rana. L’italiano succede nell’albo d’oro a Sir Adam Peaty che si era imposto dall’edizione di Kazan 2015. Martinenghi ha colto l’oro e centrato il nuovo primato italiano con 58"28 toccando davanti all’olandese Arno Kamminga, vicecampione olimpico ed europeo, autore di 58"62 e allo statunitense Nic Fink (58"65). Nelle 18 edizioni precedenti, ovvero da Belgrado 1973, l’Italia nei 100 rana era salita quattro volte sul podio: Gianni Minervini, argento nel 1986 a Madrid e bronzo nel 1991 a Perth, Domenico Fioravanti, argento nel 2001 a Fukuoka, e Fabio Scozzoli argento nel 2011 a Shanghai.
«La testa, concentrazione e la determinazione sono state risolutive per il successo, sono molto contento anche se mi aspettavo qualcosa in meno a livello cronometrico: è un’emozione allucinante», dice Nicolò Martinenghi, prima della cerimonia di premiazione. «Era la mia prima finale individuale mondiale, sono riuscito a mettere la mano davanti ed è esaltante, sono molto contento di aver messo in pratica tutto quello che ho imparato in questi anni», ha detto il nuotatore varesino allenato sin dagli inizia della carriera da Marco Pedoja.
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