Nemmeno l'Atalanta riesce a scardinare il fortino genoano, Grifone che però non riesce proprio a vincere e ha inanellato il settimo pareggio di fila. Un punto è quello che conquista la Roma a Udine, dove ha rischiato di perdere.
La Dea va in bianco
Sette pareggi su sette per il Genoa edizione Blessin, ma che punto di prestigio strappato a reti bianche in casa di un’Atalanta inconcludente e ferma al palo, con la testa già al ritorno degli ottavi di Europa League a Leverkusen tanto da proporre uno schieramento cambiato per sei undicesimi. Nel primo tempo, cominciato con le due occasioni di seconda per Malinovskyi (murato da Ostigard) e Pessina (alle stelle) dopo l’azione di Zappacosta (poi invertitosi con Maehle), il pressing alto ligure concede pochi varchi ai padroni di casa, capaci di uscire dal guscio soltanto con Muriel, autore delle chances al 13’ calciando alto dopo essere stato servito da Djimsiti in corsa e al 34’ col palo esterno scheggiato sull’apertura di Pasalic, già da tempo arretrato in mediana con sequela di Pessina tra le linee. La porta resta un miraggio o quasi anche per la sfidante, al netto della telefonata di cortesia dalla lunga di Melegoni (34’) figlia di una palla persa in uscita da Scalvini e soprattutto del gioco fra terzini con Vasquez a sollecitare la presa alta di Sportiello, in precedenza impegnato (8’) solo nel respingere la punizione crossata di Amiri e la palla rimessa dentro di testa da Maksimovic, sul servizio dal fondo di Frendrup. La mediana Galdames-Badelj è fonte di palloni preziosi recuperati, Portanova una spina nel fianco quando taglia a centro area, inaugurando la ripresa (6’) facendosi anticipare d’un soffio da Scalvini sull’incursione da destra di Yeboah. Gasperini è già passato al 4-2-3-1 speculare inserendo Boga per Maehle, ma è l’asse Pasalic-Pessina a pungere di più e Makismovic (10’) deve fare diga, salvo ritornare alle origini col doppio cambio Toloi-Hateboer per l’ucraino e Zappacosta (amminito e squalificato per Bologna). I nerazzurri attaccano a testa bassa, ma la mira non c’è. Al 18’ la corsa di Koopmeiners innesca Pasalic sottoporta, capace di alzare oltre il montante senza opposizione a parte Sirigu che gli copre lo spazio. Il palo ferma ancora l’azzurro (23’) sul corner del colombiano spondato dal croato, ma c’è fuorigioco. I break del Grifone producono una conclusione strozzata di Hernani (28’), una girata potente dal limite dell’altra new entry Destro alla mezzora servito dal brasiliano e Frendrup, bloccato da un reattivo Sportiello (32’) su invito di Galdames, avanzato sulla trequarti. La risposta mancina di Hateboer (32’, primo tiro in porta bergamasco) appoggiato da Muriel è priva di angolazione. Quest’ultimo viene frustrato da Ostigard (41’) nell’ultima volata in area e Mihaila non angola a sufficienza al 3’ di recupero a giro su apertura del suo centravanti.
La Roma si salva
La Roma si salva al 93’ con un rigore di Pellegrini e torna dalla Dacia Arena con un 1-1 quasi insperato. Ai friulani non basta il gol iniziale di Molina: ottavo risultato utile di fila per la squadra di Mourinho, che resta appaiata all’Atalanta (0-0 con il Genoa) ma avanti per gli scontri diretti. Più propositivi i friulani in avvio e al quarto d’ora, infatti, trovano il vantaggio grazie ad uno splendido sinistro a giro di Molina, che sorprende un Rui Patricio per l’1-0. I giallorossi fanno fatica a rendersi pericolosi e al 38’ rischiano d’incassare anche il raddoppio: Makengo calcia dal limite, il portiere ospite devia sulla traversa e poi è fortunato nel rimpallo, perchè la palla gli sbatte sulla testa e poi colpisce il palo. Nella ripresa Mourinho cerca di mischiare le carte in tavola per scuotere i suoi, ma grandi risultati non sembrano vedersi. Giusto al 67’ Felix prova a dare la scossa con un destro a giro dalla distanza, terminato di poco sul fondo. Effettivamente la Roma dà segni di risveglio e al 75’ spaventa i bianconeri dopo un cross da sinistra di El Shaarawy, respinto da Silvestri quasi sui piedi di Felix che viene anticipato da un difensore, poi ci prova anche Pellegrini con un destro respinto da Pereyra. Nel finale è l’Udinese che va un paio di volte vicina al chiuderla, in particolare con Samardzic fermato provvidenzialmente da Rui Patricio, poi al 93’ arriva l’episodio da rigore per mano di Zeegelaar che permette a Pellegrini di firmare il definitivo 1-1.