Lunedì 25 Novembre 2024

Short track, il presidente accusa Arianna Fontana: «Ha distrutto il clima nella squadra»

Arianna Fontana con il marito e allenatore Anthony Lobello

Arianna Fontana, «leggendaria campionessa capricciosa». Le polemiche scoppiate a Pechino 2022 sono solo la continuazione di una situazione che si protrae da almeno una dozzina d’anni. Nel 2010 a Vancouver, sull'altro versante dell’Oceano Pacifico rispetto a Pechino, «freccia bionda» di Berbenno aveva sbottato dicendo, della squadra nazionale di short track, «non siamo mai stati un gruppo». E aveva pesantemente offeso l’allora responsabile federale di settore. Nel frattempo Ary vince sempre, conquista il mondo e sale in vetta all’Olimpo: è una campionessa. Gli anni trascorrono, Arianna si sposa con un ex pattinatore Anthony Lobello («Da quando Arianna si è sposata, è cambiata», dicono in squadra), cambiano gli organici federali e gli staff tecnici, e pure la presidenza, da Giancarlo Bolognini nel 2014 si passa ad Andrea Gios. Fontana decide anche di congedarsi dalla guardia di finanza («L'ho fatto per avere più libertà», ha detto). I problemi gestionali della Fontana, però, restano più o meno gli stessi. Il Coni fa da pompiere, il presidente Giovanni Malagò, che non ama le polemiche, figuriamoci quelle tra atleti, sfrutta le sue doti di mediatore, un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Il numero uno dello sport italiano mette in campo tutte le risorse possibili a favore di Arianna: perdere una campionessa di questa caratura sarebbe un vero peccato. In due occasioni nella mixed zone del «Capital Indoor Stadium» della capitale cinese durante i Giochi di Pechino 2022, Arianna sbotta parla di «anni difficili con la federazione», di aver «lasciato il progetto federale perché non avrebbe portato a nulla», dice «che in allenamento un atleta maschio ha tentato di farla cadere» e lascia punti interrogativi sul futuro. Insomma, accuse su accuse. Si estranea dal resto della squadra, va ad allenarsi nelle ore ghiaccio delle altre Nazioni, a Casa Italia non si presenta con gli altri azzurri, va da sola e dopo diverse ore. Il presidente federale Andrea Gios è un ex giocatore di hockey, è stato sindaco della sua comunità ad Asiago in Veneto, è uomo delle regole e del rispetto. Oggi ai piedi delle montagne cinesi di Yanqing, Gios ha spiegato il caso Fontana ma la pace pare essere ancora lontana. «Le dichiarazioni di Arianna hanno distrutto il clima all’interno della squadra, dopo i 1000 metri si è estraniata, non ha più parlato con i compagni di squadra, la squadra di short track è spaccata completamente - ha detto Gios senza mezze parole -. Arianna è una campionessa formidabile, la portabandiera della nostra federazione, ha grinta e carattere, dico sempre, averne atlete come lei, ma dico anche che l’atleta non può scegliere l’allenatore da imporre alla squadra». Successivamente il presidente Fisg è entrato nel dettaglio. «Il signor Anthony Lobello non è un allenatore federale, nulla contro di lui ma noi crediamo che non sia la figura giusta per allenare tutti gli altri atleti della Nazionale: proprio per questo motivo con Arianna ho avuto una accesa discussione - ha aggiunto Gios -. Con me Arianna non parla dal 12 ottobre scorso, non so cosa voglia per il futuro ma posso solo dire che Arianna è stata messa nelle migliori condizioni, la Fisg si è assunta tutte le spese per la sua preparazione. Lobello ci ha presentato un programma che è stato approvato, come tutte le richieste fatte da Arianna, dal Consiglio federale. Se avessimo voluto ostacolare, non avremmo sovvenzionato l’importo intero. L’estate scorsa è andata ad allenarsi in Ungheria, ma ci sono stati dei problemi con il marito, in Germania non l’hanno voluta». Infine, la spiegazione dell’incidente in allenamento tre anni fa a Courmayeur. «Reputo inaccettabile l’accusa fatta tre anni dopo ai maschi che l’avrebbero fatta cadere in allenamento, sono ragazzi che hanno fatto da sparring partner ad Arianna, l’hanno fatta crescere - dice Gios -. Il suo carattere, dopo le sconfitte, adora le polemiche, forse le danno energia. In quei giorni c’era il segretario generale della federazione Sanfratello, lui ha immediatamente convocato gli allenatori, ha parlato con i ragazzi uno ad uno, è risultato che era stato un episodio di allenamento che può accadere».

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