Gli atleti olimpici e paralimpici azzurri medagliati ai Giochi di Tokyo 2020 hanno fatto il loro arrivo al Quirinale per la cerimonia di riconsegna delle bandiere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
A capitanare gli azzurri, accompagnati dai rispettivi presidenti, del Coni Giovanni Malagò e del Cip Luca Pancalli, c'erano i portabandiera olimpici, Elia Viviani e Jessica Rossi, e paralimpici Bebe Vio e Federico Morlacchi. Le delegazioni hanno fatto il loro arrivo al Colle a bordo di 5 pullman scoperti e griffati 'ItaliaTeam - Stupor Mundi' e '69 volte Italia. Una paralimpIde che è già nella storia'. Ad accoglierli, anche diversi appassionati e curiosi che hanno celebrato l’arrivo delle nazionali con un lungo applauso.
"Ho detto che ne avremmo visto delle belle, siamo orgogliosi, continuiamo a vivere questa onda di entusiasmo ed euforia che si percepisce nel Paese". Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò prima dell’ingresso al Quirinale. "È un’eredità pesante su cui il sistema si deve confrontare, sarebbe un peccato che si disperda tutto questo patrimonio. Intanto, continuiamo a fare risultati in discipline magari dove a Tokyo non si è andati bene" ha detto Malagò.
"Signor presidente, Lei sa che ogni tanto ci è capitato di assistere a contesti in cui il pubblico fischiava il nostro inno, oggi ci sono tante terrazze e balconi rivestiti del tricolore", ha poi detto il presidente del Coni nel corso della cerimonia al Quirinale. "Il 23 giugno di quest’anno quando venimmo qui al Quirinale - ha aggiunto Malagò - dissi che avremmo voluto rivedere le stelle. Lei parlò due volte dell’onore: la prima ricordando che era un onore indossare la maglia tricolore, ma ancora di più l’onore che con l’impegno avrebbero servito la bandiera e avrebbero potuto regalare un momento di felicità. Questo è successo".
"Qui dinanzi a lei ci sono gli artefici della storica e straordinaria spedizione Olimpica e Paralimpica a Tokyo dove per ben 24 volte è risonato il nostro inno e per ben 109 volte è sventolato il nostro tricolore sul podio". Lo ha detto la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, Valentina Vezzali, nel corso della cerimonia di consegna della Bandiera italiana al Quirinale.
"Dietro queste medaglie c'è una storia di vita, un atleta che l’ha conquistata, uno staff tecnico e medico, ci sono i gruppi sportivi militari, i corpi civili dello stato, ci sono le singole federazioni, il Coni e il Cip, C'è pure il governo con i suoi investimenti - ha aggiunto - ci sono anche dirigenti delle società che li hanno accolti da piccoli e poi cresciuti speso in impianti non sempre all’altezza".
"Grazie a tutti voi per aver reso onore alla bandiera durante i Giochi. Bravissimi". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Avete raggiunto traguardi di grandissismo prestigio e avete emozionato gli italiani. Il nostro Paese provato dalla pandemia e in ripresa si è sentito rappresentato e coinvolto siete stai un bel simbolo".
"Non mi sarei mai aspettato di essere il primo italiano a vincere una medaglia a Tokyo. Un futuro da giornalista? Mi iscriverò all’università quando avrò tempo, per ora la priorità resta il taekwondo. Non ho fretta". Lo ha detto l'azzurro Vito Dell’Aquila, oro nel taekwondo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, al Quirinale per la cerimonia della riconsegna della bandiera tricolore.
"È stata un’estate magnifica, un anno bello iniziato con gli europei indoor. Mi ha sbloccato è fatto credere di più nelle mie possibilità. Oggi chiudo un capitolo e cerco di aprirne un altro e farlo ancora meglio. Testa ai prossimi obiettivi e alle prossime competizioni". Così il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4X100 a Tokyo 2020 Marcell Jacobs, poco prima di entrare al Quirinale. "Cosa dirò al Presidente? Non ci ho ancora pensato, quando sarò lì improvviserò - specifica l’azzurro -. So solo che dopo aver visto i campioni d’Europa di calcio venire qui ho pensato che mi sarebbe piaciuto fare lo stesso. Ora sono qui con due medaglie d’oro al collo e meglio di così non si poteva". L’olimpionico ha quindi commentato i tanti successi dello sport azzurro: "Tutte le medaglie di qualsiasi sport sono veramente importanti perché chiunque è arrivato a prendere una medaglia, qualsiasi sport faccia, ha dovuto fare sacrifici e dedicare tutta la propria vita allo sport. Come sono tornato mi sono sentito un po' come in un frullatore, anche perché volevo ricominciare ad allenarmi, e quindi mi sto allenando e nello stesso tempo sto facendo tutte le altre varie cose".
"La nostra è stata un’edizione record, per partecipazione e per medaglie. In questo devo ringraziare tutti gli staff e tutti quegli uomini e quelle donne invisibili che lavorano dietro questa enorme macchina. Ma è successo qualcosa di più a Tokyo, c'è stato il dodicesimo uomo in campo rappresentato dal mondo della comunicazione, che con un lavoro straordinario hanno raccontato le imprese sportive di questi atleti con dignità, aiutando quella rivoluzione culturale che spesso auspichiamo". Lo ha detto il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, nel corso della cerimonia. "Mai avrei immaginato vedere le foto dei nostri atleti sulle prime pagine dei giornali o in apertura dei telegiornali. Questo vuol dire che stiamo contagiando un Paese, che sta cambiando culturalmente, il lento processo riformatore messo in atto ormai è inarrestabile", ha aggiunto Pancalli.
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