Domenica 17 Novembre 2024

Olimpiadi, la staffetta 4x100 fa sognare l'Italia. Jacobs: "In finale ce la giochiamo"

Nel giorno del definitivo disastro della velocità statunitense, fuori dalla finale della staffetta 4X100 non per errori nel cambio ma semplicemente perché più lenti degli altri, è l'Italia che pensa di poter dare le carte. "Adesso ce la giochiamo", dice al termine delle semifinali Marcell Jacobs, che, conquistata la finale del quartetto con il quarto miglior tempo complessivo, sogna un altro podio che lo renderebbe definitivamente uno degli eroi di Tokyo 2020. Oggi lo ha difeso il dirigente numero uno dell'atletica mondiale, l'ex fuoriclasse del mezzofondo Sebastian Coe ("quelle su Jacobs sono solo speculazioni, sono fiducioso sulle prestazioni in gara: abbiamo sistemi antidoping che garantiscono la certezza su ogni prestazione"), intanto l'olimpionico azzurro sfodera un sorriso e dice che "le polemiche non mi toccano assolutamente, neanche rispondo perché darei soltanto importanza a certa gente". Marcell farà anche il portabandiera dell'Italia nella cerimonia di chiusura, l'investitura è arrivata oggi, ma prima c'è una gara a cui pensare e in cui sognare non è vietato. Patta-Jacobs-Desalu-Tortu sbarcano in finale a Tokyo con il primo blitz sotto i 38 secondi della storia azzurra (37.95, quarto miglior tempo europeo di sempre) e mostrano talento e spirito di gruppo. L'Italia è terza nella seconda batteria, alle spalle di Cina e Canada, accreditate dello stesso 37"92, con gli Stati Uniti sesti e clamorosamente eliminati (38"10). Quasi immediatamente arriva il tweet del grande Carl Lewis: "Inaccettabile, il quartetto Usa ha fatto tutto sbagliato, è stato un imbarazzo totale: hanno corso peggio di un quartetto di liceali che ho visto io". Nella prima semifinale meglio degli azzurri fa solo la Giamaica (37"82), con Gran Bretagna (38"02) e Giappone (38"16) a loro volta promosse. Le ripescate arrivano dalla stessa serie dell'Italia, sono Germania e Ghana. "Sapevamo di poter entrare in finale ed eravamo qui per questo - commenta Filippo Tortu -. Era giusto non porsi limiti e non l'abbiamo fatto. I cambi sono stati leggermente in sicurezza perché volevamo prima di tutto arrivare al traguardo. Adesso dobbiamo soltanto pensare a recuperare il più velocemente possibile, oggi sembra di aver fatto un 400 a testa perché è stato veramente faticoso, sia il riscaldamento, sia la gara stessa: troppo caldo. Ora siamo tra i migliori, pronti a giocarcela". Fausto Desalu è piaciuto in terza frazione: "Che bella emozione correre con un campione olimpico in squadra - sottolinea -. Il gruppo è davvero fomentato, molto unito. Sapevamo di poter contare su Marcell, ma anche su Filippo, e su Patta che era un esordiente ma non ha tradito le aspettative. Non mi esprimo fino in fondo perché sono scaramantico, ma abbiamo margine". Visibilmente soddisfatto anche Jacobs. "E vero, sono molto contento - spiega - perché siamo entrati in pista con un grande spirito di squadra. Questa è una gara che si corre tutti e quattro insieme, e siamo riusciti a raggiungere un obiettivo importante che ci siamo prefissati da anni. Sicuramente in finale (domani alle 15.50 ora italiana, le 22.50 di Tokyo ndr) le condizioni saranno migliori perché correremo di sera. Oggi non erano ottimali, e anche io non mi sono sentito al 100%. Ma qui conta tutta la squadra, bisogna portare il testimone in fondo, abbiamo visto cos'è successo al Sudafrica che poteva essere una squadra tosta ma che non ha terminato la gara. Davo una medaglia quasi sicura agli Stati Uniti che però sono fuori. Noi domani ci proviamo. La mia medaglia d'oro dei 100? Ci sto dormendo assieme. La tengo con me. La guardo ogni tanto. La ammiro". Magari desiderando di portarla a casa assieme a un'altra.

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