C'è un po' di Palermo nella medaglia d'argento vinta oggi alle Olimpiadi di Tokyo nella specialità K200 metri della canoa velocità. Sul podio è salito Manfredi Rizza, di origini palermitane. Il 30enne canottiere è nato a Pavia ma i suoi genitori sono di Palermo. Il padre Gaetano è anche lui un ex canottiere. "Sono super contento, è una medaglia che mi ripaga di tutto - spiega il pavese -. Diciamo che non me l’aspettavo, però ho lavorato per questo, per venire qui a giocare le mie chance. Riuscire a conquistare questo argento è veramente il top. Finita la gara, avevo visto i distacchi e non ero assolutamente conscio di quello che stava succedendo: ci sono stati quelli che credo siano stati pochi secondi, ma che per me sono stati 10 anni, dal momento in cui sono arrivato al momento in cui hanno chiamato con i numeri e quando ho sentito il mio non ho capito più niente" racconta Rizza che oltre alla canoa pratica assiduamente lo studio visto che è laureato in ingegneria dei materiali. "Conciliare le due cose è stata dura. Ci si riesce senza dormire - confessa -. E' stato un periodo difficile in cui bisognava organizzare e ottimizzare il tempo per lavorare più possibile, sia in canoa che fuori". Nella valigia, oltre alla medaglia, Manfredi mette anche tante emozioni a cinque cerchi: "Io credo che ogni singolo istante che ho passato qua, oggi ma anche negli scorsi giorni, rimarrà impresso a vita nella mia testa. Tutta l’esperienza me la porterò dietro e sarà qualcosa che non mi dimenticherò mai".