Quinto oro per l’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Con il 6° posto nella medal race Ruggero Tita e Caterina Banti hanno vinto la categoria Nacra 17 della vela. Argento ai britannici John Gimson e Anna Burnet. Atleti azzurri che ancora una volta si mettono alle spalle i britannici proprio come già successo egli europei di calcio. Un oro che porta con sé un pizzico di Sicilia: ad allenare Tita e Banti infatti è il palermitano Gabriele Bruni. Nella regata conclusiva Tita, velista trentino cresciuto nelle acque del lago di Garda, e Banti, velista romana, hanno gestito il largo vantaggio costruito nelle dodici precedenti regate. Bronzo alla Germania di Paul Kohlhoff e Alica Stuhlemmer. Nella regata finale, prima l’Argentina di Santiago Raul e Cecilia Carranza Saroli, seconda la Danimarca (Lina Cenholt-Christian Lubeck), terzi gli Stati Uniti (Riley Gibbs-Anna Weis). Si tratta di una medaglia storica: è il primo oro olimpico 'misto', cioè di un team formato da uomini e donne, vinto dall’Italia alle Olimpiadi. In precedenza l’Italia aveva conquistato un argento a Mosca 1980 nel concorso completo dell’equitazione. Per quanto riguarda Tita è anche il primo oro olimpico vinto da un atleta della provincia di Trento nei Giochi estivi. «Siamo stati super coordinati e super sincronizzati», hanno detto ai microfoni della Rai i due azzurri, sottolineando che questa medaglia è il premio per un «lavoro costruito in questi cinque anni». Negli ultimi anni «ci sono stati - hanno aggiunto - anche momenti di difficoltà, ma di medaglie ne abbiamo vinte tante e siamo venuti qui per ritarare quella più importante. È una grande emozione, siamo contenti». Tita e Banti hanno evidenziato di essere «andati in barca senza pensare alla medaglia. Il campo si adattava bene alle nostre peculiarità. Ha pagato la costanza in tutte le regate. Ha pagato tutto quello che - hanno concluso - abbiamo fatto in questi cinque anni». Un'altra medaglia arriverà sicuramente dall’inseguimento a squadre di ciclismo su pista. Azzurri in finale contro la Danimarca. La decisione ufficiale è arrivata a circa due ore di distanza dal tamponamento tra un ciclista danese e uno della Gran Bretagna durante la semifinale. I britannici, invece, disputeranno la finale per il settimo e l'ottavo posto. La finale per l'oro tra Italia e Danimarca è in programma domani all'Izu Velodrome alle ore 18.06 giapponesi (le 11.06 italiane). Buone notizie anche dall'atletica. Allo stadio nazionale due azzurri hanno staccato il biglietto per la finale del salto triplo: Andrea Dallavalle ed Emanuel Ihemeje hanno ottenuto rispettivamente la 7^ e la 9^ misura in qualificazione. Eliminato invece Tobia Bocchi, primo degli esclusi con 16.78 metri. Ottimo esordio anche per Eseosa Fostine Desalu nei 200 metri piani ai Giochi Olimpici di Tokyo. L’azzurro ha chiuso al terzo posto la sesta batteria correndo in 20"29, quarto tempo assoluto delle batterie. Niente da fare, invece, per Antonio Infantino, che ha chiuso al quinto posto la quinta batteria in 20"90, 34 tempo complessivo. Ottava e ultima posizione, infine per Alessandro Sibilio in una finale dei 400 ostacoli dominata dal norvegese Karsten Warholm, medaglia d’oro con nuovo record del mondo in 45"94. Finale a cinque cerchi senza podio anche per Francesca Genzo, settima nel K1 200 metri di canoa sprint, mentre Samuele Burgo non è riuscito a qualificarsi per la finale del K1 1.000 metri finendo 5 nella sua semifinale. Finisce la corsa olimpica dell'Italbasket, eliminata dalla Francia ai quarti di finale. La squadra di Meo Sacchetti è stata in partita per tutti i 40' ed ha ceduto con il punteggio di 84-75 con i seguenti parziali: 25-20, 42-43, 54-64. Stessa sorte per la squadra di pallavolo maschile. Nei quarti gli azzurri sono stati battuti 3-2 dall’Argentina (21-25 25-23 25-22 14-25 15-12). All’Italia non sono bastati i 22 punti di Osmany Juantorena e i 21 di Alessandro Michieletto. Nelle semifinali, in programma giovedì, l’Argentina aspetta la vincente dell’ultimo quarto di finale tra Polonia e Francia. Dall’altra parte del tabellone si sfideranno invece il Brasile e la rappresentativa russa. Sara Fantini ha chiuso al dodicesimo posto la finale del lancio del martello a Tokyo 2020. L'azzurra si è fermata a 69.10 metri con il secondo dei tre tentativi a disposizione. Niente da fare per Yeman Crippa che crolla nel finale della sua batteria e chiude quindicesimo nei 5000 metri: eliminato col tempo di 13'47''12 nella gara vinta da Kimeli (Kenya) in 13'38''87. Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò si sono qualificati per la medal race del 470 con un 10° e un 2° posto nelle ultime due regate. Gli azzurri sono settimi nella classifica generale, senza più chance di raggiungere il podio ma con la voglia di chiudere bene le loro Olimpiadi. Niente da fare invece per Elena Berta e Bianca Caruso nella gara femminile. Le azzurre hanno chiuso con un 16° e un 12° posto le ultime due regate, finendo 13esime nella classifica generale e dunque restando escluse dalla medal race.