C'è sempre un prima volta, anche per San Marino. Per la Repubblica del Titano, poco più di 33 mila abitanti, incastonato tra Emilia Romagna e Marche a pochi chilometri dalle acque del mar Adriatico, c'è da festeggiare un momento unico, storico perchè alla quindicesima partecipazione alle Olimpiadi è arrivata la prima medaglia.
Tutto merito di una ragazza nata in Italia. Infatti, nei libroni dell’anagrafe di Rimini al primo aprile del 1988 è scritto il nome di Alessandra Perilli. E’ stata lei a inaugurare il medagliere del Comitato Olimpico Sanmarinese (Cons) con una stupenda medaglia di bronzo nella specialità della fossa (Trap), la stessa che ha visto il flop di Jessica Rossi, oro olimpico a Londra 2012 e a Tokyo portabandiera dell’Italia, assieme ad Elia Viviani, alla cerimonia d’apertura.
Alessandra, 33 anni, anche lei alfiere venerdì scorso, diventata cittadina di San Marino all’età di 18 anni attraverso l’eleggibilità della madre, nel febbraio del 2014 è diventata mamma, e per tre volte è stata nominata atleta dell’anno (2011, 2012, 2016 e 2017). La sorella di Alessandra, Arianna è stata azzurra del tiro a volo e poi anche lei ha cambiato cittadinanza. Perilli non è un nome nuovo nel tiro a volo. Tokyo 2020 è stata la sua terza partecipazione ai Giochi dopo Londra 2012, quarta, e Rio 2016, sedicesima. In questa stagione ha vinto la tappa di Coppa del mondo a Lonato.
San Marino si è affacciata al mondo olimpico nel 1959 quando ha fondato il suo Comitato olimpico anche in funzione della partecipazione alle Olimpiadi di Roma '60 dove ha partecipato con nove atleti. Assente ai Giochi di Tokyo '64, dall’edizione di Città del Messico '68 è sempre stata presente.
Il maggior contingente, 19 atleti in 7 discipline, in occasione dei Giochi di Los Angeles '84. San Marino dal 1976, a eccezione delle edizioni di Lake Placid '80 e Nagano '98, ha preso parte ai Giochi invernali. Dall’anno di fondazione, otto i presidenti del Cons, dal 2013 è Gian Primo Giardi. AGI
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