Tutta l’Italia in piedi per Berrettini. Nella Special Sunday dello sport italiano che oggi a Londra insegue la storia, la prima portata sarà servita, alle 15, sul campo centrale di Wimbledon, quando Matteo Berrettini sfiderà Novak Djokovic nella finale del torneo che ogni bambino che prende una racchetta in mano sogna di vincere.
Sky, per l'occasione, ha deciso di far partecipi di questo evento anche in non abbonati, e la partita sarà trasmessa in chiaro su Tv8.
Sarà la finale delle prime volte. Per la prima volta il tennista romano, 25 anni, si giocherà in una partita un titolo del grande slam. Per la prima volta un italiano arriva in finale sull'erba di sua maestà. Per la prima volta ad arbitrare la finale di Wimbledon ci sarà una donna, la croata Marija Cicak, che ha già diretto partite nelle ultime quindici edizioni di Wimbledon e in tre olimpiadi. E’ stata, oggi, una prima volta a Wimbledon anche per l’australiana Ashleigh Barty, che da n.1 al mondo ha vinto il torneo femminile a spese della ceca Karolina Pliskova, sconfitta in tre set.
Sul campo dove le tradizioni, dal 1877, contano più che su qualsiasi altro impianto di tennis, è difficile, invece, trovare una prima volta per lo sfidante di domani di Berrettini, il numero uno del mondo Novak Djokovic che sarà in campo per la sua trentesima finale in un torneo dello slam. Dovesse vincere raggiungerebbe Federer e Nadal a venti titoli e andrebbe agli U.S Open con due obiettivi: superarli (diventando così il più titolato nella storia del tennis di tutti i tempi) e inanellare le quattro corone più importanti nello stesso anno, impresa che non riesce a nessuno da più di mezzo secolo. Ma sulla sua strada Nole sa di avere un tennista straordinario in grandissima fiducia.
«E' la prima finale per in uno slam per lui - dice Djokovic a Sky - la trentesima per me, spero che l’esperienza mi possa aiutare, ma lui sta giocando il miglior tennis della sua carriera, ha uno dei migliori servizi nel mondo. Berrettini cerca sempre di essere aggressivo, andare a rete, ha molto talento ed è intelligente, capisce come costruire il punto: insomma sarà molto molto difficile batterlo, però conosco il suo gioco, ma so anche che non ha molto da perdere. Ha molto più da perdere l’Italia contro l’Inghilterra. Speriamo che sia una bella partita e che l’Italia possa vincere solo la sera...».
Per la prima volta da quando è cominciato Wimbledon, Berrettini non partirà da favorito, ma affronterà un giocatore più forte di lui. Ma sa che, se continuerà a giocare come ha fatto fin qui, sarà dura anche per il numero uno del mondo. Tuttavia, per battere Djokovic, ci vorrà qualcosa in più, soprattutto dal punto di vista mentale, quando arriverà quella fase della partita in cui ogni quindici può essere decisivo.
A Londra Berrettini è circondato dai suoi affetti e dal suo staff: è stato infatti raggiunto dai genitori e dal fratello, che domani saranno sugli spalti del campo centrale, insieme alla fidanzata, la tennista Alja Tomljanovic e all’allenatore Vincenzo Santopadre. Non è scaramantico e porterà con sé una bandiera tricolore, che non si sa mai. Con lui, ci sarà però anche l’Italia davanti alla tv per una di quelle domeniche sportive che di certo sono speciali e che possono perfino diventare storiche.
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