Saranno il ciclista Elia Viviani e la tiratrice a volo Jessica Rossi i portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Lo ha annunciato ai membri di Giunta il presidente del Coni, Giovanni Malagò. La scelta è caduta su una coppia di campioni olimpici; il doppio alfiere è un’assoluta novità in linea peraltro con le indicazioni del Cio per la parità di genere. Jessica Rossi, 29 anni, emiliana, è figlia d’arte, perché suo padre Ivan gareggia tuttora nei Master della Fossa olimpica, specialità in cui Jessica ha vinto la medaglia d’oro all’Olimpiade di Londra 2012, stabilendo il record del mondo con 99 piattelli colpiti su 100. Tre anni prima, nel 2009, appena 17enne, aveva stabilito un altro primato facendo il 'triplete' e vincendo campionati italiani, europei e mondiali. Il titolo iridato l’ha poi vinto altre due volte, nel 2013 e nel 2017. Vanta anche altri 4 ori europei. Dell’Italia era già stata portabandiera ai Giochi del Mediterraneo del 2013, in cui poi vinse la sua gara. Elia Viviani, veronese di 32 anni, l’oro olimpico lo ha vinto, nel giorno di Ferragosto, a Rio 2016 nella gara dell’Omnium. È uno specialista sia della pista che della strada, dove eccelle nelle volate. Nella carriera su strada si è imposto in cinque tappe del Giro d’Italia, una nel 2015 e quattro nel 2018 (oltre alla maglia ciclamino della classifica a punti), in tre tappe della Vuelta 2018 e in una tappa al Tour 2019. Ha poi vinto il titolo italiano in linea 2018 e il titolo europeo nel 2019. Su pista, oltre all’oro di Rio, ha conquistato 7 titoli Europei e due medaglie d’argento e una di bronzo ai Mondiali. "Per ogni atleta l'apice della carriera è gareggiare all’Olimpiade - dice l’olimpionica di Londra del tiro a volo Jessica Rossi, commentando la scelta del Coni - e io adesso farò la portabandiera. Credo sia il massimo, mi date una notizia bellissima e con me ci sarà tutto il mondo del tiro a volo". "È bello anche il fatto che, per la prima volta, saremo in due, Elia e io, quindi un uomo e una donna insieme, a portare la bandiera, visto che ora il Cio lo permette - dice ancora la Rossi -. È tutto straordinario, anche la circostanza che il 20 maggio del 2012 ci fu il terremoto nella mia Emilia (e lei dedicò l’oro di Londra ai terremotati, ndr) e adesso, nove anni dopo, proprio il 20 maggio, ho avuto questa notizia che mi provoca un terremoto fortunatamente solo di emozioni. Ora farò di tutto per tenere alto il nome dell’Italia anche in gara, a Tokyo".