Da Dubai a Melbourne, Sara Errani ha centrato la qualificazione agli Australian Open, al via tra meno di un mese. Per la veterana azzurra sarà l’undicesima volta nel tabellone principale del primo slam della stagione, dove manca dal 2017 dopo aver raggiunto anche i quarti di finale nel 2012. A fare compagnia alla 33enne emiliana ci sarà la giovane marchigiana Elisabetta Cocciaretto, che ha raggiunto lo stesso traguardo per la sua seconda partecipazione di fila allo Slam Down Under, l’unico Major fin qui disputato in carriera. Nel turno decisivo delle qualificazioni - che per la prima volta nella storia, per i problemi derivati dalla pandemia e dalle misure di sicurezza adottate dallo stato di Victoria, si disputano negli Emirati Arabi Uniti -, Errani ha sconfitto in rimonta per 3-6 6-2 6-4 la croata Ana Konjuh. Nella prima sfida in carriera con la 23enne di Dubrovnik - che nella sua carriera ha subito una serie infinita di infortuni - l’azzurra è partita malissimo ma nella seconda frazione si è ripresa conquistando l'accesso al terzo e decisivo set. Avanti 4-0, si è fatta raggiungere riuscendo però a tenere il successivo game al servizio e a chiudere il match. Più facile il cammino di Cocciaretto, che ha sconfitto 6-3 6-1 la francese Harmony Tan, la quale ha opposto una certa resistenza solo nella prima frazione. Tra le atlete qualificate per Melbourne, è stata protagonista di una vera impresa la britannica Francesca Jones. Fran, così è conosciuta, gioca a tennis pur avendo solo quattro dita per mano, tre dita al piede destro e quattro al sinistro, a causa di un’anomalia genetica che colpisce le estremità degli arti. La ventenne è stata finora sottoposta a molti interventi e lo sport sembrava per lei un 'percorso' impossibile. «Ma io dico sempre - ha spiegato dopo la sua vittoria - che uno dei maggiori piaceri nella vita è fare ciò che gli altri dicono che non puoi fare. I medici avevano detto che non avrei mai potuto giocare a tennis, e da quel momento io mi sono impegnata per dimostrare loro che avevano torto. Ti dicono che non puoi farcela? Tu fallo: io vivo seguendo questo motto».