Venerdì 22 Novembre 2024

F1, Todt junior: "Leclerc è speciale, la futura stella sarà il siciliano Gabriele Minì"

Gabriele Minì alla guida della sua monoposto

Nicolas Todt vive da anni nel mondo della Formula 1. Il padre Jean, attuale presidente Fia ed ex ad della Ferrari, è un’istituzione, ma lui ha scelto un’altra strada e fa il manager di piloti, andando sempre a caccia di nuovi talenti. In un’intervista al Corriere della Sera, Todt Jr parla di uno dei suoi assistiti: Charles Lecrerc che non ha vissuto una stagione facile con la sua Ferrari. "Per uno abituato a voler vincere e che durante tutta la carriera ha sempre avuto una progressione, non è semplice affrontare certe situazioni. Ma questa stagione gli insegnerà molto: nelle difficoltà si cresce, è come se avesse fatto due anni in uno perchè fai gruppo, ti integri ancora di più nella squadra., diventi più paziente. Charles non ha mai perso la fiducia. Ed è la cosa più importante". Nicolas Todt ha iniziato la sua carriera "con Felipe Massa nel 2003, ora è uno dei miei migliori amici. Mi disse che aveva problemi con i suoi manager e mi propose di seguirlo. Ero appassionato di corse, ma non pensavo di lavorare in questo mondo pur essendoci cresciuto. Mi piaceva il cinema, ma lavoravo nel web. Creavo siti. Felipe mi ha fatto cambiare strada. Per trovare le nuove stelle dovevo cercarle giovanissime e così ho iniziato a seguire le serie minori, dai kart. Chiedevo a tutti chi fosse il migliore dell’epoca e al 95% mi rispondevano Jules Bianchi". Ovvero il talento francese che morì nel 2015, dopo mesi di coma in seguito all’incidente avvenuto nel Gp del Giappone del 2014. "Con lui ci siamo capiti subito. Poi purtroppo è finita così. Ma la cosa bella è che se Leclerc è qui è per merito di Jules. Me lo presentarono i suoi dicendomi che erano amici e che avevano bisogno di aiuto economico. Lo incontrai più per cortesia che per interesse, mi fece una buona impressione. Gli diedi una mano solo per fare un favore a Jules, ma si rivelò sorprendente. Nei kart mi dicevano che Charles era speciale". Segue i campioni già affermati, ma continua a cercare i migliori talenti, tra questi Gabriele Minì, 15enne siciliano, neocampione dell’Italian Formula 4. "Un talento straordinario, penso che sarà la futura stella italiana della F1. Viene da una famiglia normale: il papà fa il carrozziere e spesso anche il meccanico del figlio. Ci credo tanto - spiega Todt - perchè è intelligente, ha fame, sbaglia poco, è veloce. Ha un enorme potenziale". Minì il futuro, così come Leclerc che però ha già un presente importantissimo e che è amato dai tifosi della Rossa. "Sa comunicare, usa le parole giuste, è spontaneo. Gli do i consigli di uno che frequenta questo mondo da 20 anni, ma lui è molto indipendente. Gli dico di tenere i piedi per terra e di avere pazienza. L’orizzonte è lungo". La forza di Leclerc, assicura Nicolas Todt, è "la capacità di mettersi in discussione, di identificare i punti deboli. Se fa la pole e commette anche un piccolissimo errore, non è contento. In pochi ragionano così". Il manager del monegasco risponde anche alle malelingue, a cominciare da chi dice che in Ferrari comandano i Todt. "E' ridicolo, mi fa sorridere. Conosco Mattia Binotto dal 1995, difendo gli interessi di Charles che coincidono con quelli della Ferrari. Siamo sulla stessa barca". Poi c'è chi critica il suo ruolo da manager con il padre presidente Fia. "Altre sciocchezze. Dimenticano che seguivo Massa, non proprio favorito nella lotta con Alonso. Abbiamo dovuto digerire momenti difficili. E poi non lavoro solo con la Ferrari, ho tanti piloti e nessun team si è mai lamentato". Spazio ai ricordi, ai tempi in cui la Ferrari di suo padre e di Schumi dominava. "Con Michael Schumacher, persona d’oro, eravamo molto legati: avevo 19 anni e lui mi prestava le sue macchine per andare in vacanza. Sono stato un privilegiato a conoscerlo così da vicino". Mai pensato di intraprendere la carriera da pilota: "Mai. Papà non voleva: ha visto tante tragedie, soprattutto nei rally, pensava a proteggermi. Se parliamo di lavoro? Poco. Raramente gli chiedo consigli e quando capita è perchè ho bisogno del consiglio di un padre". ITALPRESS

leggi l'articolo completo