Una cerimonia per pochi intimi, lontano dai clamori della folla che ha continuato ad acclamarlo fino all’ultimo. Dopo le migliaia di tributi alla Casa Rosada, con tanto di disordini (13 persone arrestate, 11 agenti feriti e cinque veicoli delle forze dell’ordine danneggiati) che hanno costretto il governo ad anticipare la chiusura della camera ardente, e il corteo funebre accompagnato da tanti tifosi in moto sventolanti le maglie del Boca e della nazionale argentina, Diego Armando Maradona è stato sepolto nel Jardin di Bella Vista, dove riposerà vicino ai genitori, Don Diego e Dona Tota. L’ex moglie Claudia Villafane si è occupata di organizzare il funerale a cui hanno preso parte una quarantina di persone in tutto: fra queste le cinque sorelle e il fratello Lalo, le figlie Dalma, Giannina e Jana, oltre a Veronica Ojeda, da cui ha avuto Diego Fernando, alcuni amici di una vita, l’ambasciatore italiano Giuseppe Manzo, 50enne napoletano, col figlio e Guillermo Coppola, storico agente del Pelusa. L’unico a prendere la parola è stato il prete, ma è stata nel complesso una cerimonia silenziosa e breve, durata una ventina di minuti. Sul fronte giudiziario emerge intanto che alle 6.30 di mercoledì una delle infermiere incaricate di assistere l’ex Pibe de Oro era entrata in casa per controllare Maradona: "Era vivo, stava riposando e respirava", la sua testimonianza pubblicata sui media argentina che esclude dunque la tesi di Matias Morla, legale dell’ex Pibe de Oro, secondo il quale El Diez era rimasto per 12 ore senza assistenza medica. Resta comunque in sospeso la questione dei ritardi nei soccorsi: gli inquirenti incroceranno le testimonianze con le chiamate al 911 e i video a disposizione, inoltre sarà effettuato un esame tossicologico sul sangue e sulle urine di Maradona per verificare la possibile esistenza di tracce di alcol o sostanze tossiche. Ma c'è anche un altro fronte aperto, quello delle macabre foto circolate sul web in cui tre addetti del servizio funebre si sono fatti immortalare accanto alla bara aperta. I proprietari dell’impresa di pompe funebri si sono detti costernati per la situazione che si è venuta a creare e si sono subito scusati con Claudia Villafane: "Ma non erano nostri impiegati, li avevamo ingaggiati per portare piedistalli e leggii nella camera ardente, sono rimasti soli giusto un paio di minuti". Fra le questioni in sospeso c'è ora quella dell’eredità, al di là di quella frase pronunciata nel novembre 2019 da Maradona ("Non lascerò nulla, tutto quello che ho ottenuto nella mia vita lo donerò in beneficenza"). Il patrimonio dell’ex Pibe de Oro viene stimato fra i 75 e i 100 milioni d’oro fra beni personali che vanno da Buenos Aires a Dubai, contratti e investimenti in Argentina e nelle altre parti del mondo in cui ha lavorato. Secondo la legge argentina, ai figli spetteranno due terzi dei suoi beni. Con la morte di Maradona si chiude anche una piccola era al Gimnasia La Plata: Sebastian Mendez, che ne era il vice e lo aveva sostituito durante la degenza, ha rassegnato le dimissioni. Sotto la guida dello staff tecnico del Pelusa, il Gimnasia ha ottenuto 8 vittorie, 6 pareggi e 10 sconfitte. ITALPRESS