Il ciclismo rimodula il suo calendario internazionale, e con la conferma del Tour de France da fine agosto a inizio settembre la federazione internazionale fissa anche i paletti per il Giro d’Italia: si correrà dopo i Mondiali previsti dal 20 al 27 settembre ad Aigle-Martigny, in Svizzera, e prima della Vuelta di Spagna. E’ l’esito della riunione in teleconferenza tra Uci, organizzatori, Rcs e corridori. Dopo che ieri gli organizzatori del Tour de France avevano ufficializzato la scelta di spostare la data della corsa a tappe, la cui partenza era prevista per il 27 giugno, nella nuova finestra 29 agosto-20 luglio, l’Uci oggi si è riunita in teleconferenza con l’Aiocc, associazione mondiale degli organizzatori presieduta dal n.1 del Tour, Preudhomme, sindacato corridori, Rcs organizzatrice del Giro, organizzatori delle Classiche del Nord. Le uniche date certe sono quella del Tour e del Mondiale, previsto in Svizzera ad Aigle-Martigny dal 20 al 27 settembre. A queste due manifestazioni è riconosciuto dunque un primato, in particolare alla 'Boucle'. «Svolgere questa gara nelle migliori condizioni possibili è ritenuto essenziale, considerato il suo ruolo centrale nell’economia del ciclismo e la sua esposizione, in particolare per i team che traggono vantaggio in questa occasione da una visibilità senza pari». Per il resto la riunione ha deciso all’unanimità che l'emergenza per la pandemia da coronavirus determina il prolungamento del blocco di qualsiasi attività su strada fino al 1/o luglio, e di un mese in più (fino al 1/o agosto) per le gare dell’Uci World Tour. I Mondiali si svolgeranno secondo il programma stabilito. Il Giro dovrà trovare una data successiva alla fine del Mondiale, e collocarsi prima della Vuelta di Spagna. I campionati nazionali sono fissati nella finestra del 22-23 agosto; le grandi classiche, dalla Milano-Sanremo alla Parigi-Roubaix, «si svolgeranno entro questa stagione, ma in date da definirsi», ed entro il 15 maggio l’Uci si impegna ad aggiornare il suo calendario alla luce della situazione sanitaria mondiale. Un accordo economico tra sindacato corridori e team, sottolinea l’Uci, è stato raggiunto per affrontare la crisi economica derivante dalla pandemia. «Oggi è stato compiuto un primo passo molto importante. Insieme ricostruiremo il ciclismo dopo Covid-19», ha detto il presidente della confederazione mondiale, David Lappartient.