La misteriosa morte di Marco Pantani 16 anni fa, l'ultimo grido di mamma Tonina: "Chi sa parli"
"Chi sa parli, ma in questi anni ho capito quanti vigliacchi ci sono. Se avete dei figli quanto le guardate negli occhi pensate quanto male avete fatto a Marco, tutti sanno nel mondo del ciclismo e tutti tacciono per i loro interessi. C’è chi ha fatto carriera con la pelle di Marco. Vergognatevi". L'ennesimo, disperato messaggio di Tonina Pantani è affidato ai social. Una donna che non si è mai rassegnata alla morte del figlio, e proprio oggi è il sedicesimo anniversario della scomparsa di Marco Pantani avvenuta in un residence di Rimini il 14 febbraio 2004. Un giorno e una serata che nessuno ha mai dimenticato. Il ricordo del campione, che quest'anno avrebbe compiuto 50 anni, è ancora molto vivo: il cimitero dove riposa nella tomba mausoleo, il museo, la statua che lo raffigura in piazza Marconi, sempre a Cesenatico, sono visitati da numerosi tifosi. C'è un Pantani ricordato per il ciclista che era, uno dei più grandi scalatori di tutti i tempi. I suoi risultati migliori nelle gare a tappe, lo dimostrano un bronzo ai mondiali in linea del 1995 e la doppia vittoria nel 1998 sia al Tour de France che al Giro d’Italia. Un’impresa quest’ultima riuscita solamente a pochi altri come Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche e Miguel Indurain. Poi c'è un Pantani "maledetto", protagonista suo malgrado della cronaca. Il suo dramma è iniziato in quella tappa di Madonna di Campiglio, durante il Giro d'Italia del 1999, che stava letteralmente dominando. Un valore dell'emocromo troppo alto, sempre avvolto nel mistero, e la squalifica. Era già stato messo a tappeto, da cadute e infortuni (si ruppe una gamba in corso nella Torino-Milano e altre sfortuna), ma quella volta fu tagliato in due. Iniziò da lì la sua tragica vicenda umana, poi con quel che ne è seguito nelle aule giudiziarie, dove ipotesi di ogni tipo, compresa quella di una morte provocata da altri, un omicidio vero e proprio, e non dall’esser schiavo della cocaina, non hanno trovato conferma o semplicemente non sono state dimostrate. Mamma Tonina ha sempre detto che glielo hanno ucciso, e qualunque sia la verità, c'è che Marco se n'è andato a soli 34 anni, in un residence, da solo, nel giorno di San Valentino.