Giovedì 19 Dicembre 2024

F1, Montezemolo: Leclerc futuro fenomeno, Vettel deve stare calmo

Luca Cordero di Montezemolo

Nei suoi 20 e passa anni in Ferrari Luca di Montezemolo ha ricordi belli e brutti del Mondiale di F1 ma sempre, ricorda in una intervista a Sky Sport, la possibilità di vincerli o di perderli «c'è sempre stata, fino alla fine». Ecco cosa dispiace all’ex n.1 di Maranello: sono anni che questo non accade. «L'ultimo Mondiale speravo andasse meglio, viste le premesse iniziali e le prove invernali. Da un po' di anni la Ferrari non vince il titolo e questo ci sta perché ci sono tante componenti variabili, però non ci sta che da anni non sia mai in condizioni di giocarsela fino alla fine. Ho dei ricordi non belli, di tanti campionati persi all’ultima gara della stagione, ma almeno fino alla fine c'era la possibilità di vincere. Invece quest’anno e negli scorsi questo non è avvenuto e mi è dispiaciuto», aggiunge Montezemolo secondo cui «vincere in F1 significa avere un insieme di elementi tutti perfetti. Io avevo messo insieme una squadra se penso a Todt, Brown, Domenicali, Byrne. Binotto è in gamba, l’anno prossimo mi aspetto un miglioramento dalla Red Bull e dal motore Honda, ma la Ferrari ha tutti gli elementi perlomeno per provare a vincere e lottare fino all’ultima gara». Anche se dovrà vigilare sul dualismo Vettel-Leclerc: il monegasco, dice Montezemolo, «è un pilota in grado di vincere, un ragazzo duro in corsa ed intelligente, che fa tesoro degli errori e può diventare un fuoriclasse. Certamente ci sono stati dei momenti che hanno influito negativamente sulla squadra, i piloti devono sapere che non corrono per sé stessi e lo dissi una volta a Barrichello. Ci vuole chiarezza, molta disponibilità di entrambi a rendersi conto di questo. Questa è una grande responsabilità che avranno Binotto e la squadra, un tema delicato. Vettel deve essere calmo, avere fiducia nei suoi mezzi che sono molto forti. Deve avere un dialogo molto aperto con la squadra. Quando si va verso la fine dei contratti ci sono anni delicati».

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