Con 154 sì, 54 no e 52 astenuti il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che attribuisce al governo la delega a intervenire su materie di sport, anche con il riordino del Coni e della disciplina di settore.
Fra gli scopi del ddl, quello di «organizzare e sviluppare la pratica dell’attività sportiva» nelle scuole, di riordinare le norme di sicurezza per la costruzione e l’uso degli impianti sportivi» e di riformare «le disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici».
Se viene meno l’autonomia, causa ingerenze politiche, anche i Giochi di Tokyo del prossimo anno sono a rischio. A scendere in campo è il Cio con la minaccia della sospensione (anche a tempo) dalla famiglia olimpica. Se sul testo, approvato in via definitiva anche in Senato, non verranno apportate le modifiche richieste dal Comitato presieduto da Thomas Bach, tra le sanzioni che potrebbero arrivare c'è anche 'la sospensione o il ritiro del riconoscimento del comitato olimpico'. Il Coni in questo caso.
L’immediata conseguenza sarebbe l’esclusione da Tokyo 2020, in cui, con lo stop del Cio, la partecipazione della delegazione azzurra avverrebbe sotto la dicitura 'atleti olimpici indipendenti': nessuna bandiera del Paese, né inno sul podio. Un provvedimento che il Comitato olimpico internazionale adottò appunto nei confronti del Kuwait, quando nel 2015 il paese dell’Emiro fu sospeso a causa delle ingerenze politiche nell’organismo sportivo. Di fatto il governo kuwaitiano non aveva garantito l’indipendenza richiesta dal Cio per il comitato locale. E alle Olimpiadi di Rio 2016 gli atleti parteciparono 'apolidi'.
Un bando adottato anche per l’India in precedenza causa il mancato rispetto delle regole della carta olimpica, e per le ingerenze politiche nelle elezioni del comitato locale. Tra gli effetti immediati della eventuale sospensione ci sarebbe anche la perdita da parte di tornei preolimpici in programma in Italia (come quello per la pallanuoto femminile) del loro valore: non sarebbero più eventi che assegnano i pass per i Giochi. E se a stretto giro l’allarme è per Tokyo, all’orizzonte si possono paventare rischi anche per Milano-Cortina 2026. All’organizzazione dei Giochi invernali, per cui l’Italia ha battuto la Svezia a Losanna lo scorso 24 giugno, mancano sette anni ma certo è che una sanzione del Cio nei confronti del Paese ospitante potrebbe causare un ricorso di Stoccolma-Aare, sconfitte nella corsa ai Giochi.
«Felice per quest’approvazione. Anche il Senato ha detto si con ampia maggioranza a una legge che fa l'interesse di migliaia di associazioni dilettantistiche che assicurano lo sviluppo dello sport di base e garantiscono migliaia di lavoratori, che avranno inquadramento giuridico», ha detto il sottosegretario Giancarlo Giorgetti.
«Ora c'è la seconda parte del lavoro da fare col Parlamento, i decreti attuativi e legislativi. Lì saranno chiariti anche i dubbi che nascono da un fraintendimento, come dimostra la lettera del Cio».
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