Il sabato nero della Ferrari e la domenica disastro della Mercedes hanno segnato il Gp di Germania di Formula 1, gara spartiacque della stagione che il maltempo ha reso imprevedibile e appassionate. Parlare di mutamento degli equilibri in pista è azzardato, ma l’imminente appuntamento con il Gp d’Ungheria, ultimo prima della sosta agostana, mette pressione sul team delle Frecce d’argento, in allarme per i flop di ieri, per le prestazioni della Ferrari e anche per quelle di un sempre più minaccioso Max Verstappen, che ormai insidia il secondo posto mondiale di Valtteri Bottas. A Maranello si lavora per evitare altri figuracce come quella di sabato ma c'è soddisfazione e fiducia per il secondo posto in rimonta di Sebastian Vettel. Senza l’errore di Charles Leclerc, il bilancio del Cavallino ad Hockenheim avrebbe potuto essere eccellente, ma la SF90 sembra abbastanza affilata, e magari sarà anche affidabile, per puntare in alto a Budapest. il team principal, Matteo Binotto, lo ha sottolineato nel dopogara: «La macchina si è comportata bene tutto il weekend, in ogni condizione di temperatura e di asfalto». L’Hungaroring è però una pista complicata, dove si sorpassa a fatica, e per questo non bisogna fare errori in qualifica e indovinare la strategia. "E' un’altra pista, altre caratteristiche, non è detto che si ripeteranno le condizioni avute in Germania - ha spiegato Binotto -. Però è importante sapere che ci sono tracciati in cui siamo competitivi noi, dove, magari, i nostri avversari, al contrario, hanno anche loro alti e bassi». Sul fronte pneumatici, sempre delicato, la Ferrari, insieme con la Red Bull, punta molto sulle soft rispetto alla Mercedes (nove set di "rosse" contro otto), anche se Vettel avrà a disposizione due treni di hard e due di medium, mentre Leclerc . rispettivamente uno e tre. Se poi sarà il meteo a comandare, come in Germania, ogni previsione rischia di saltare.