Pascal Ackermann concede il bis. Già primo a Fucecchio, il 25enne corridore tedesco della Bora-Hansgrohe conquista di potenza la quinta tappa del 102esimo Giro d'Italia, la Frascati-Terracina di 149 chilometri, battendo in una volata sotto il diluvio il colombiano Fernando Gaviria (Uae Emirates), partito decisamente lungo, e il francese Arnaud Demare (Groupama). Tre azzurri nella top-ten: settimo Paolo Simion, nono Giovanni Lonardi e decimo Manuel Belletti. Nessuna novita' nella classifica generale, con lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che mantiene la maglia rosa di leader della classifica generale. La giornata, oltre che dal maltempo, e' rovinata dalla notizia del ritiro, dopo qualche pedalata, dell'olandese Tom Dumoulin (Sunweb), vincitore della maglia rosa nel 2018 e secondo lo scorso anno alle spalle di Chris Froome. Nonostante la brutta caduta di ieri non gli abbia lasciato fratture, il 'tulipano' prova a ripartire ma proprio non ce la fa. La presenza come starter d'eccezione del premier Giuseppe Conte strappa un sorriso a Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), costretto a rinunciare al gregario sloveno Kristijan Koren fermato dall'Uci in merito all'operazione Aderlass, che costa un momentaneo stop come commentatore Rai anche ad Alessandro Petacchi. Poco dopo il via c'è subito la fuga, con lo scatto di Enrico Barbin e Umberto Orsini (Bardiani Csf), Miguel Florez (Androni Sidermec), Ivan Santaromita (Nippo Fantini), Louis Vervaele (Sunweb) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), quest'ultimo subito riassorbito dal gruppo. Il tempo è inclemente e, viste le condizioni atmosferiche, la direzione di corsa, in accordo con la giuria, decide che i tempi della tappa saranno presi al primo passaggio a Terracina (9 km dall'arrivo), mentre abbuoni e punti verranno assegnati regolarmente all'arrivo previsto. Non c'è motivo dunque per rischiare e, terminata la fuga, il plotone avanza in attesa dell'epilogo. Stavolta, per fortuna, non ci sono cadute ed i velocisti possono giocarsi la tappa senza intoppi. I tifosi azzurri attendono Elia Viviani, ed invece è Ackermann, sempre più padrone della maglia ciclamino, a dare spettacolo, dimostrando di essere, almeno attualmente, il più forte nel colpo di reni. Domani si disputa la sesta tappa, la Cassino-San Giovanni Rotondo di 238 chilometri. Frazione molto lunga che per i primi 190 chilometri si svolge lungo strade a scorrimento veloce ampie e rettilinee con alcune gallerie, ma senza particolari asperità. Finale più movimentato, con l'unico Gran Premio della Montagna di giornata di seconda categoria, sulla rampa di Coppa Casarinelle, a 30 chilometri dall'arrivo con pendenze del 5-6%. Rettilineo finale di 1200 metri in salita che potrebbe strizzare l'occhio anche alla volata a ranghi ridotti. Traguardi volanti a Bojano e San Marco in Lamis. (ITALPRESS)